Con il piatto di pasta all’amatriciana, ancora oggi si possono raccogliere dei fondi che saranno devoluti all’associazione “Amatrice siamo noi”
La pasta all’amatriciana arriva nella piazza Umberto I di Erchie, nell’ambito delle manifestazioni organizzate per “Erchie in giubilo” che vede l’esposizione delle salme di Santa Lucia e Sant’Irene, giunte rispettivamente da Venezia e da San Catignano, nel paese brindisino.
Domenica 28 aprile i vari partecipanti all’evento hanno avuto la possibilità di gustare un appetitoso piatto di pasta all’amatriciana preparato per l’occasione dall’associazione “Amatrice siamo noi”. Un’iniziativa che tocca l’ambito solidale, con il ricavato interamente devoluto alla ricostruzione delle zone di Amatrice colpite da un terribile sisma circa tre anni.
“Amatrice siamo noi” nasce come associazione di volontariato già una settimana dopo quel dramma di cui sono ancora evidenti i danni in una terra dove c’è ancora tanto da ricostruire. I volontari hanno attivato una serie di progetti volti ad aiutare concretamente i loro concittadini e a far ritornare Amatrice e le sue sessantanove frazioni come erano prima del terremoto. Tra le tante iniziative, quella che si è svolta a Erchie e che arriva per la prima volta in Puglia dopo essersi ripetuta in tutta Italia. Sarà possibile assaporare la pasta all’amatriciana anche lunedì 29 aprile a partire delle ore 12.
“Amatrice siamo noi - dichiara Susanna Lombardi, presidente dell’associazione - nasce come spinta per ringraziare il Signore per essere scampati alla tragedia. Siamo circa 50 volontari tutti originari di quelle zone colpite dal sisma. Ci siamo subito attivati per raccogliere i beni di prima necessità per i nostri conterranei, poi con i fondi raccolti attraverso le iniziative realizzate insieme alla nostra amministrazione, siamo riusciti a ristrutturare il Palazzetto dello sport, rinvigorire le aree verdi e istituire borse di studio per i nostri giovani. Partecipare a questo evento così importante come quello di Erchie, che oggi ci accoglie con calore, è quasi commovente”.