«Sentiamo il bisogno di riflettere su questa vicenda che è figlia di un progressivo decadimento della nostra società»
«La sezione ANPI di Manduria è profondamente scossa per il recente fatto di cronaca, dai risvolti drammatici, che ha coinvolto un nostro concittadino, trovatosi, suo malgrado, in una condizione di degrado, solitudine e maltrattamenti, che probabilmente ha contribuito a portarlo alla morte.
Sentiamo il bisogno di riflettere su questa vicenda che è figlia di un progressivo decadimento della nostra società che, nei piccoli centri, come nelle città più grandi di Italia e del mondo, trova sempre più possibilità di attecchire. Il singolo cittadino, le istituzioni, le famiglie, le associazioni, spesso concentrano il loro impegno su questioni definite più urgenti, tralasciandone o sottovalutandone altre che si rivelano, magari a posteriori, non meno importanti, visti i tragici risultati che, proprio in questi giorni, sono sotto gli occhi di tutti. Le nostre comunità vivono quotidianamente problematiche esistenziali che richiederebbero l’individuazione di strumenti idonei e appropriati per un’analisi equilibrata, efficace e giusta.
Noi come cittadini, esseri umani, componenti di un’associazione come ANPI, nata a tutela della democrazia, delle libertà acquisite e dei valori sanciti nella Costituzione italiana, ci sentiamo coinvolti in questo orribile accadimento e ci chiediamo anche noi cosa possa aver portato a tanto scempio, a tanta ingiustificabile violenza e insensibilità.
I nostri giovani stanno crescendo senza quegli essenziali stimoli che anche noi adulti dovremmo fornirgli affinché si crei, nel loro animo, la capacità di discernere il bene dal male, il riconoscimento di quelle sensazioni, percezioni, sentimenti simili ai propri, la creazione di quell’empatia senza la quale i rapporti civili e umani tra le persone fanno fatica a concretizzarsi.
Non spetta a noi invocare pene o attribuire colpe certe. La nostra è solo una riflessione, un’auto attribuzione della nostra parte di responsabilità nell’evoluzione tragica di questo evento delittuoso, qui a Manduria.
Chiediamo quindi a gran voce, alle innumerevoli associazioni operanti sul territorio, alle istituzioni, ai cittadini, di unirci in una sorta di collaborazione, mirata ad individuare al più presto nuove forme di tutela tangibile verso i più deboli, una delle quali potrebbe consistere, ad esempio, nella creazione di un forum permanente sul tema. Crediamo, inoltre, sia opportuno che il Comune di Manduria si costituisca parte civile nel processo a carico dei responsabili, sollecitando in tal senso i commissari prefettizi.
Anpi è spesso presente nelle scuole con iniziative che già ben si collocano in una direzione educativa, culturale, morale. Il riscontro positivo da parte di tanti ragazzi ai nostri appelli ci fa sperare che non tutto sia perduto, che ci sia comunque un ottimo “materiale umano” che recepisce e sviluppa in positivo i nostri input. Riconosciamo la volontà e la capacità di tanti di loro nella realizzazione di una nuova Resistenza, al sistema, al degrado ambientale, alle mafie ecc, avvalendosi dei nuovi mezzi tecnologici che i nostri tempi forniscono. E’ nostro dovere aiutarli, accompagnarli in questo percorso comune verso la consapevolezza, verso la crescita morale di ognuno di noi.
Ci congediamo da queste nostre considerazioni manifestando la nostra vicinanza ai familiari del povero Antonio».
Sezione ANPI di Manduria