martedì 26 novembre 2024


01/05/2019 10:01:40 - Manduria - Attualità

«Un conto è dire che “altri sapevano” e un altro conto è dire che “la quasi totalità della cittadina manduriana sapeva»

 

«Ho grande rispetto per la magistratura e per il lavoro del Procuratore Pina Montanaro. Ma non si può dire, non si può dire che “la quasi totalità della cittadina manduriana era a conoscenza di quel che accadeva”. Non è accettabile.

Io non metto in dubbio che altri sapessero: che tanti sapessero. E che non abbiano fatto nulla. E che se non ne risponderanno penalmente, spero lo facciano almeno alla loro coscienza.

Però un conto è dire che “altri sapevano” e un altro conto è dire che “la quasi totalità della cittadina manduriana sapeva”. Di mezzo c’è la dignità e l’immagine di un’intera popolazione pacifica, onesta e sconvolta da quanto accaduto come lo è tutta Italia.

Non accetto che una città di 33mila persone sia spacciata sulla stampa nazionale come una comunità di omertosi, di vigliacchi, perfino di complici silenziosi.

Cosa vuol dire la “quasi totalità”? Quant’è la “quasi totalità”? 32mila persone? 30mila? 20mila? Sono stati ispezionati i telefoni di 20mila o 30mila cittadini? Non si possono usare simili generalizzazioni in una vicenda tanto orribile e spaventosa. Non si può distruggere l’immagine di un'intera comunità con una simile frase.

Massimo rispetto per il Procuratore Montanaro. Ma quella frase è davvero stata un colpo devastante dato a una città già sconvolta e confusa».

 

Tullio Mancino











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