lunedì 25 novembre 2024


12/05/2019 08:28:42 - Salento - Attualità

«Basta virus alieni in Puglia»

“Vanno bloccate le importazioni dalla Tunisia di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’. La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la ‘tristeza’ degli agrumi e la Xylella fastidiosa. La campagna agrumicola 2018-2019 ha subito insidie letali per il settore, dalle importazioni selvagge di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole stanno subendo quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori, su cui è necessario intervenire drasticamente”, lancia l’allarme il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

A marzo e ad aprile le autorità fitosanitarie europee hanno individuato per la prima volta “questo pericoloso fungo nelle arance tunisine" e hanno attivato le misure fitosanitarie per evitare che il patogeno giunga il resto dei Paesi dell'Unione europea.

“Da novembre scorso abbiamo denunciato la grave crisi che il comparto agrumicolo della provincia di Taranto ha vissuto. A nulla sono valsi gli appelli alla Regione Puglia. Di 2,5 milioni di quintali di agrumi prodotti, ben 1,5 milioni sono rimasti invenduti. Non è servito neppure distruggere il prodotto ed espiantare centinaia di ettari di agrumeti per farsi ascoltare dalla politica”, ricorda il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo.

Mentre sono rimasti invenduti gli agrumi tarantini, sono cresciute le importazioni di prodotto da Africa e Sud America – segnala Coldiretti Taranto – e in soli 2 mesi il Marocco ha esportato in Italia 170mila tonnellate di clementine per non parlare delle triangolazioni che avvengono attraverso la Spagna, per far diventare il prodotto comunitario. Coldiretti ha chiesto una stretta sui controlli degli agrumi importati dall’estero che invadono il mercato interno e avvio di controlli a tappeto anche nei mercati generali per assicurarsi che sulle etichette sai indicata chiaramente l’origine del prodotto, oltre ad accordi con la Grande Distribuzione Organizzata per la commercializzazione di 100.000 quintali di agrumi e stanziamento delle risorse per il risarcimento dei danni subiti dai produttori e dai vivaisti in caso di obbligo di espianti.

Coldiretti Puglia ha chiesto, tra l’altro, un ordine del giorno del Consiglio regionale che impegni il Governo regionale ad adottare tutte le iniziative utili a sostenere il comparto agrumicolo.

“Abbiamo bisogno che venga scritto e adottato un Piano agrumicolo regionale – conclude il presidente Cavallo - che preveda il sostegno per nuovi impianti e una rigenerazione del patrimonio agrumicolo in provincia di Taranto”.











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