Il suo post: «S’e’ fatta tanta confusione. Come sostenere che a Manduria c’è l’omertà. Falso»
«Non l’ho conosciuto di persona Antonio Cosimo Stano il pensionato di Manduria. Ho conosciuto però,come tanti telespettatori, il suo terrore, la sua paura, quando veniva aggredito e deriso da quella banda di ragazzi idioti e vigliacchi. Quel terrore che i video hanno impietosamente mostrato attraverso le immagini del suo volto stravolto. La paura di un uomo isolato ed abbandonato da tutti, nessuno escluso. E non solo a Manduria. Li ci ’ vivo’ da tre settimane e,non ho, certo la presunzione oggi di capire quella Comunità. Sarebbe un grave errore considerarlo.
Ho solo capito e percepito il clima di questo paese dove si può apprezzare il buon vino Primitivo. Qui la gente non è diversa da quella del Nord dove purtroppo avvengono gli stessi episodi di cronaca. Qui la gente lavora e non ozia. Si rompe la schiena nei vigneti e nei campi. Qui i giovani non sono tutti come quelli della sciagurata banda degli Orfanelli. Qui i giovani studiano e fra loro ci sono anche delle eccellenze che oggi rappresentano Manduria fuori dal paese.
S’e’ fatta tanta confusione. Come sostenere che a Manduria c’è l’omertà. Falso. Perché qui c’è solo la paura. Ed è diverso. Molto. Si c’è paura di denunciare, di indicare e di poter aiutare. Ed è’ lo Stato che deve per primo mostrare la sua determinazione. Qui è stato sciolto un Comune per mafia. Non per un problema qualsiasi.
Lo Stato ha mostrato polso? E allora perché non mostrarlo sempre? Ha invece avuto crepe nel suo sistema, delle piccole falle. Non ha valutato dei problemi sociali che toccavano le fasce cosiddette deboli. Ha tollerato atteggiamenti da bulli che poi sono sfociati nella triste e drammatica storia di Antonio. Se sei così forte e deciso nel mandare in carcere politici amministratori e manager d’azienda, non puoi voltarti nel non guardare cosa accadeva in altre strade del tuo paese.
Oggi purtroppo qui regna la paura della brava gente che vorrebbe gridare la propria rabbia contro chi ha macchiato l’onore del paese e anche contro noi cronisti che continuiamo raccontare Manduria attraverso le maleazioni degli Orfanelli.
Far calare il sipario su questi fatti credo fortemente significherebbe darla ancora vinta a ‘loro’ e ‘loro’ invece non devono avere questo vantaggio. ‘Loro’ vanno sconfitti, battuti e allontanati. Questa violenza mostrata ad Antonio e fuori da ogni logica criminale/delinquenziale. In questi settori l’azione prevede un fine, un interesse, un vantaggio sempre legato ai soldi e al potere. Nel caso di Antonio i bulli volevano solo terrorizzare e rendere quell’uomo un...Primitivo. Sapevano la sua debolezza e sapevano di non correre rischi. Una preda facile. Volevano costringerlo a vivere in cattività nella sua casa trasformata in una grotta da dove non doveva uscire più.
Non ho conosciuto Antonio Cosimo ma ha conosciuto Giacinto, un altro uomo mite e solitario. Un altro uomo costretto da altre persone, non più ragazzi non più minorenni, a vivere chiuso a casa. Costretto ad entrare ed uscire da un pertugio ricavato dalla parete in tufo come se fosse una tana e non una casa. Vederlo è stato uno choc. Per fortuna c’è stato l’immediato intervento della Polizia. Ho conosciuto personalmente la paura del signor Giacinto e il suo terrore di vivere. Inaudito che un uomo sia ridotto così. Non è umano! Stavolta il video che era stato diffuso in rete per mostrare l’aggressione al signor Giacinto, la cui colpa è quella di evitare che ci siano traffici illeciti di cani, dovrà servire, così come per Stano, a far capire a questi idioti che seminano il terrore che il tempo è scaduto. Finito.
Così come nessuno deve più far dispetto alla signora Addolorata che vive da sola nella sua casa al centro storico. Le hanno tagliato i fili del telefono, della televisione e perfino fatto esplodere un bomba carta. A Manduria non si può più tollerare tutto ciò. Lo Stato qui deve dimostrare ora di non è essere mai andato via (alcuni suoi uomini si per fortuna) e chi lo rappresenta ora non deve avere nessuna intenzione di fare un passo indietro. Le indagini della Polizia, con i suoi pochi uomini e pochi mezzi, hanno smantellato una e più bande di bulli. Grazie a questi uomini oggi Manduria sa di poter contare su persone che rappresentano davvero lo Stato e su cui poter fare affidamento. E se lo Stato mostrerà la sua determinazione sono certo che anche la brava gente di Manduria la mostrerà. Non ci saranno più paura e terrore di vivere. Perché tutti hanno diritto di farlo e nessuno ha il diritto di negarlo attraverso la violenza».
Remo Croci