Si utilizzeranno fondi Fesr
Tre nuovi ospedali (a Taranto, Manduria e Martina); l’adeguamento secondo migliori standard alberghieri del SS.Annunziata che, quindi, in attesa del San Raffaele, non viene messo da parte, su precisa indicazione del governatore Nichi Vendola; tre «case della salute» a Taranto (quartiere Salinella), Palagianello e Lizzano; poliambulatori in ogni comune; un dipartimento medico-chirurgico di oncologia al “Moscati”, dove ci sarà anche la ginecologia oncologica (il dipartimento materno-infantile, invece, resta al SS. Annunziata). E ancora: un hospice per pazienti terminali, una unità operativa maxillofacciale e parecchio altro ancora.
«Ma non è il libro dei sogni» ha detto nel corso di una conferenza stampa il direttore generale della Asl, Domenico Colasanto, affiancato dal direttore sanitario Fabrizio Scattaglia e dal nuovo direttore amministrativo Paola Ciannamea, nel presentare alla stampa (dopo i passaggi con i sindacati, sindaci, operatori della sanità, associazioni), la proposta di PAL (Piano Attuativo Locale, durata triennale), del Piano Sanitario regionale.
«Non il libro dei sogni» spiega il direttore generale, «per la contestuale opportunità, derivante dai Fesr (Fondi Europei per Sviluppo Regionale), che ha regione ha intercettato ed intende ora convogliare verso la costruzione della rete dei servizi territoriali, e grazie alla disponibilità offerta dai Comuni di terreni e strutture abbandonate e cedute in comodato d’uso. E’m quanto dovrebbe rendere possibile la realizzazione dei nuovi servizi previsti».
I tempi di realizzazione dovrebbero essere (viene annunciato) medio-brevi. Finanziamenti già esistenti e da recuperare e tempi anche qui medio bravi, «ma più ampi» per la riprogrammazione e il completamento dell’ospedale di Castellaneta (ipotizzata una spesa di 2 milioni e 300.000 euro) per la dotazione di nuovo tecnologia (soprattutto per la Radiologia) e la creazione di stanze a tre posti letto con bagno in camera per tutto il SS. Annunziata (il relativo progetto è stato approvato dai Lavori Pubblici ed ora al vaglio del ministero per l’Economia per il trasferimento dei fondi).
«E’ la nostra proposta di riequilibrio della rete ospedaliera e dei servizi» afferma Colasanto, spiegando il nuovo volto che l’attuale management aziendale intende dare alla sanità tarantina. Un modello che, promettono, intende mettere al centro del sistema l’utente-cittadino con il suo bisogno di salute. Si replica con una progettazione che punta all’appropriatezza della terapia degli acuti, alla deospedalizzazione, l’integrazione socio-sanitaria, la continuità assistenziale.
Il cittadino, insomma, viene visto al centro di una rete ospedaliera e di servizi che rispondono all’obiettivo prioritario di “curare e prendersi cura”.
Il piano proposto, che avrebbe trovato il sostanziale assenso delle componenti a cui è stato presentato, passerà presto al vaglio della Regione per la sua definitiva approvazione. In particolare per quanto riguarda i servizi ospedalieri, il modello ipotizzato prende in forte considerazione due evidenti criticità: l’emergenza e l’oncologia.
«Non è più sostenibile» aggiunge Colasanto, «che l’intera risposta di offerta di terapia intensiva rianimatoria di questo territorio sia affidata all’unico reparto del SS. Annunziata, con un appendice all’ospedale Nord, né che i posti UTIC siano concentrati al SS. Annunziata e poi a Manduria».
Da qui una rete di servizi per l’emergenza che valorizzano e potenziano il ruolo di «ospedale di confine» per Castellaneta, Martina e Manduria.
Per le Utic, inoltre, quella di Castellaneta, chiusa dopo i tragici fatti del 2006, è stata dissequestrata, ma va ridisegnata.