La denuncia parte da FP Cgil di Taranto, che invoca l’intervento sostitutivo per il pagamento degli stipendi
«Venti lavoratori della cooperativa sociale Panacea di Bari, che da circa due anni svolge per il Comune di Manduria il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) nell’Ambito Territoriale numero 7, non ricevono da due mesi lo stipendio, nell’indifferenza degli organi istituzionali preposti anche al controllo sull’efficienza del servizio».
La denuncia parte da FP Cgil di Taranto, che invoca l’intervento sostitutivo per il pagamento degli stipendi.
“Assistere anziani, oltre i 65 anni, allettati, alcuni di loro poveri di mezzi e di relazioni sociali, e che in assenza di un aiuto lascerebbero al proprio destino le sorti della loro stessa sussistenza, e in cambio ricevere disattenzione e omissioni” la denuncia della FP Cgil in una nota.
«E’ una doppia ingiustizia» spiega Tiziana Ronsisvalle, della FP CGIL, «perché quei lavoratori che ora non prendono lo stipendio da due mesi nell’indifferenza degli organi istituzionali preposti anche al controllo sull’efficienza del servizio, continuano a recarsi nelle case dei loro assistiti solo perché hanno continuato a rimanere umani e a conservare dentro di loro il senso di rispetto e empatia con uomini e donne che meritano di essere considerati dal nostro stato sociale.
Quando non si paga lo stipendio a questi lavoratori si commette un doppio abuso perché si lascia passare il messaggio che quel settore può anche vivere di precarietà, di stenti, di condizioni sempre al limite della dignità, condannando di fatto a questi requisti chi lavora e chi è assistito.
Per tale ragione la Funzione Pubblica, alla fine dello scorso mese di aprile, scrisse ai vertici della cooperativa sociale, all’Ufficio del Piano Ambito Territoriale 7 e, per conoscenza, ai servizi ispettivi dell’ispettorato territoriale del lavoro. La richiesta di chiarimenti è stata reiterata anche ieri.
Chiedevamo in quella missiva, così come in quelle successive, che la stazione appaltante del Comune di Manduria, ente capofila di quell’ambito l’applicazione delle procedure di intervento sostitutivo di cui all’articolo 30, comma 6 del decreto legislativo 50 del 2016. Insomma una sorta di prelievo alla fonte delle spettanze destinate ai lavoratori.
In assenza di evidenti segnali di correzione di tali condotte che perdurano da due anni, metteremo in atto tutte le azioni di protesta possibili» conclude Tiziana Ronsisvalle, «per difendere i diritti di quei lavoratori, ma anche quelli di tutti gli assistiti di Manduria».