Le minacce e i maltrattamenti erano continui. Emesso un divieto di avvicinamento
La costringevano a consumare gli avanzi dei pasti consumati da altri familiari. In un’occasione le hanno anche sottratto i documenti d’identità, sotto minaccia di un coltello.
Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, alla suocera 58enne e a suo figlio di 38 anni è stato imposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, che ha trovato il coraggio di denunciare dopo 18 anni di calvario solo a fine maggio, a seguito della decisione di lasciare il tetto coniugale per rifugiarsi a casa di un’amica.
Secondo quanto riferito ai carabinieri di Ceglie Messapica, la donna avrebbe subito percosse e atteggiamenti violenti fin dal 2001 e in una circostanza sarebbe anche stata minacciata con un coltello e privata dei documenti di identità. La vittima veniva costantemente insultata dalla suocera che ne controllava gli spostamenti, le sputava addosso minacciandola che se si fosse ribellata sarebbe stata picchiata. La 58enne avrebbe anche inscenato un malessere incolpando la nuora di averglielo provocato, minacciandola di riferire il tutto al figlio per farla malmenare.
Il giudice, sulla scorta degli elementi emersi, al fine di scongiurare il pericolo di ulteriore reiterazione delle medesime condotte attuate dai due indagati, ha emesso nei loro confronti la misura coercitiva personale del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. Ha così, prescritto al marito e alla suocera di mantenersi a una distanza di 500 metri dalla donna con l’ulteriore precisazione di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo neppure in forma scritta o a mezzo del telefono o della rete internet.