La posizione di Manduria Lab
«Sul depuratore basta giochetti: difenderemo il territorio senza se e senza ma».
Le ultime indiscrezioni circolate sul recapito finale dei reflui sanificati del depuratore consortile di Manduria e Sava (l’eccedenza confluirebbe nel bacino naturale di Torre Colimena, che è comunque collegato, attraverso piccoli canali, con il mare), ha provocato nuovamente le reazioni di associazioni ambientaliste e di movimenti politici, da sempre in prima fila in difesa del territorio.
«Puntualmente Acquedotto Pugliese sforna l’ennesima soluzione-mostro al problema degli scarichi» è riportato in un comunicato che reca la firma del laboratorio politico progressista “Manduria Lab”. «A riprova di quanto abbiamo sempre sostenuto, senza essere ascoltati: che il progetto era sbagliato sin dall’inizio, per dimensioni e collocazione; che lo stratagemma di procedere per stralci funzionali, purtroppo accettata dagli amministratori di Manduria e Sava, aveva il solo scopo di rinviare il momento della resa dei conti: l’inevitabile scarico di emergenza in mare.
Proprio ciò contro cui le popolazioni di Manduria e Avetrana si battono da più di un decennio.
Tutte le forze che compongono Manduria Lab hanno sempre abbracciato e fatto propria questa battaglia e continuano a farlo, con le modalità che gli strumenti legislativi attualmente consentono.
Alle diffide già fatte affiancheremo nei prossimi giorni altre iniziative, il più possibile condivise, di cui non mancheremo di informare i cittadini».