«Gli episodi si sono verificati in ore notturne, quando la parrocchia è chiusa. Inoltre quei ragazzi non frequentano da tempo l’oratorio»
«In riferimento alla conferenza stampa tenutasi in data 26 giugno 2019 presso la Questura di Taranto in merito ai recenti gravissimi fatti di cronaca verificatisi nella città di Manduria, la Curia Vescovile di Oria ritiene dover fornire alcune necessarie precisazioni.
In detta sede il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto dott. Capristo ha affermato:
che la struttura parrocchiale è oggetto di attenzioni da parte della Procura della Repubblica territorialmente competente;
di essere perplesso perché la Parrocchia non è intervenuta in tempo utile nei confronti dei minori presunti responsabili dei deplorevoli fatti;
che i presunti responsabili avrebbero frequentato l’oratorio della Parrocchia “San Giovanni Bosco” in Manduria, di fronte alla quale è ubicata la casa del compianto Antonio Cosimo Stano.
Si precisa che:
i fatti contestati agli indagati sono avvenuti nell’arco temporale che va dal 3 marzo u.s. al 1° aprile u.s. in ore notturne (come specificato nella stessa conferenza stampa dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto dott.ssa Montanaro), orario in cui nella Parrocchia non vi è più nessuno, considerato che le attività comunitarie sono già terminate e che il Parroco risiede altrove;
gli indagati, benché minori, sarebbero però vicini alla maggiore età, come dichiarato dal procuratore dott.ssa Montanaro nella medesima sede. Poiché la frequenza degli ambienti formativi parrocchiali è sempre e soltanto su base volontaria – e giammai obbligatoria – e tenuto conto che gli indagati (almeno per quelli di cui si conosce l’identità) già da qualche anno non frequentavano più abitualmente la parrocchia né partecipavano alle attività formative e aggregative proposte dalla stessa, era dunque pressoché impossibile intervenire sugli stessi.
Come già affermato in altre sedi, si ribadisce, comunque, che richieste di intervento alle istituzioni preposte alla tutela dei cittadini sono state fatte più volte nel corso del tempo sia dai vicini del compianto Stano che da operatori della Parrocchia. In ultimo, nei primi giorni dello scorso aprile, anche su indicazione di un funzionario di Polizia, i vicini di Stano e il Parroco hanno provveduto a inoltrare formale segnalazione per un intervento che tutelasse il compianto Antonio Cosimo.
Mentre si riprovano totalmente i comportamenti assunti dagli indagati e a loro contestati, nella piena consapevolezza che si stia vivendo un’emergenza educativa, questa Curia Vescovile ritiene che sia quanto mai auspicabile il consolidamento di una piena, totale e fattiva collaborazione tra tutte le agenzie educative interessate, in particolare famiglia, Scuola, Parrocchia, Servizi sociali e tutte le istituzioni operanti sul territorio, per aiutare i giovani a fruire di occasioni sane di formazione e di crescita, avendo cura di non addebitare particolari responsabilità che invece andrebbero opportunamente condivise».
Curia Vescovile Oria