«La mia telefonata al presidente del Galatina è stata mal interpretata. La retrocessione è una punizione abnorme»
«La mia telefonata al presidente del Galatina è stata mal interpretata. Avvenne pochi minuti dopo la fine del derby con la capolista Avetrana e l’adrenalina per quella vittoria, che rilanciava le nostre ambizioni di qualificazione in zona play off, mi ha portato a dire qualche parola di troppo. Ma non è avvenuto alcun illecito!».
Giuseppe Spadavecchia, presidente del Manduria nel campionato 2015-16, parla delle telefonate intercettate al suo collega del Galatina.
«La sentenza è assurda» l’opinione di Spadavecchia. «Quindici giorni prima del derby con l’Avetrana, il Manduria affrontò e sconfisse il Galatina. Se ci fossero state delle intese particolari fra noi e i salentini, sarebbe stato più facile perdere quell’incontro. Invece noi infliggemmo al Galatina una sconfitta che, probabilmente, costò a loro il primo posto della classifica. Quindici giorni dopo venne a far visita al “Dimitri” l’Avetrana, in quella fase capolista e lanciatissima verso il salto in Eccellenza.
Il Tribunale Federale non ha voluto tener conto di tantissimi fattori evidenti. Innanzitutto al Manduria servivano i tre punti per sperare di conquistare un posto nei play off di quel campionato. Tant’è che, al termine di quella giornata e grazie a quel successo, il Manduria sorpassò il Tricase e si portò al quarto posto. Due passi falsi nelle ultime tre partite ci preclusero l’accesso alla post season: il nostro quinto posto non fu sufficiente per entrare nella griglia play off, in quanto il distacco dalla seconda risultò superiore ai 7 punti.
Di cosa stiamo parlando allora? Il Manduria aveva necessità di battere l’Avetrana perché era in corsa per un obiettivo. Che poi del nostro successo si rallegrò anche il Galatina, poco ci importa».
Il Tribunale Federale ha anche ignorato un altro aspetto.
«A Manduria, quel giorno, arrivava la capolista. In ogni campionato, chi incontra la capolista raddoppia l’impegno. Nel nostro caso, si trattava anche di un derby di campanile. Avetrana dista da Manduria una manciata di chilometri e già nella gara d’andata era emersa la rivalità. Ecco perché il Manduria e i suoi tifosi furono più carichi del solito».
Spadavecchia nega con determinazione che il Galatina abbia in qualche modo “premiato” la squadra manduriana.
«Nell’ultima telefonata intercettata, la mia richiesta di pagare una pizza ai calciatori rivolta al presidente del Galatina fu solo una battuta. D’altronde non vi sono state altre telefonate successive, né vi esistono, allo stato attuale, delle prove certe che possano documentare l’avvenuto illecito. Si può far retrocedere una squadra di due campionati (dalla Promozione alla Seconda Categoria) senza alcuna prova e per così poco?».
Ora il Manduria ha sette giorni di tempo per produrre il ricorso da inviare alla Corte Federale.