I soggetti beneficiari dovranno essere i lavoratori braccianti agricoli regolarmente assunti, maggiorenni e che prestino la propria attività lavorativa in un’azienda agricola ubicata negli stessi Comuni o Comuni limitrofi al luogo di residenza o dimora
“Un bando innovativo che tutela i diritti e garantisce la sicurezza, contro una piaga sociale come il caporalato”.
Esprime soddisfazione il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, per la pubblicazione dell’avviso pubblico per l’acquisto di biciclette in favore dei braccianti agricoli stagionali. L’iniziativa rientra in un emendamento presentato proprio dal consigliere nell’ultima manovra di bilancio (legge regionale n.67/2018) con la previsione di spesa di 50mila euro in ciascuna delle prossime tre annualità.
I fondi a carico del bilancio regionale sono ripartiti su base territoriale in favore delle associazioni con sede nelle province del territorio regionale a più alto rischio di fenomeni legati al caporalato: Foggia, Lecce e Taranto. A Foggia sono destinati 20mila euro, 15mila invece sia a Taranto e sia a Lecce.
I soggetti beneficiari dovranno essere i lavoratori braccianti agricoli regolarmente assunti, maggiorenni e che prestino la propria attività lavorativa in un’azienda agricola ubicata negli stessi Comuni o Comuni limitrofi al luogo di residenza o dimora. I beneficiari dovranno dimostrare di dover percorrere più di 5 km per gli spostamenti periodici casa- lavoro; di dover impiegare più di 30 minuti utilizzando i mezzi di trasporto pubblico per gli spostamenti periodici casa-lavoro e che il luogo di lavoro non sia raggiungibile agevolmente con altri mezzi di trasporto pubblico.
Per ciascuna associazione beneficiaria si prevede un contributo per l’acquisto massimo di 25 biciclette del valore massimo di 300 euro per ciascuna, da comprovare con idonei documenti di acquisto.
“Questa iniziativa – spiega il consigliere Turco – dimostra le buone pratiche che come Regione Puglia stiamo mettendo in campo per la tutela dei braccianti eliminando ghetti e baraccopoli che ledono la dignità umana dei lavoratori. E per troppo tempo abbiamo assistito anche a tragedie stradali ai danni di lavoratori, stranieri e italiani, caricati e stipati come merci a bordo di auto, pulmini e furgoni messi a disposizioni di caporali senza scrupoli e in barba alle più elementari norme sulla sicurezza. E noi invece con la dotazione di queste bici ci rivolgiamo a quelle aziende agricole sane che fanno della legalità, del rispetto dei diritti sindacali e della tutela dei lavoratori la loro bussola imprenditoriale. Dietro ogni pomodoro o frutto raccolto ci deve essere la filiera della legalità”.