Oltre a realizzare 12 punti con la maglia della rappresentativa italiana, ha letto, prima della partita, alcuni passi del libro “Passi affrettati” di Dacia Maraini, sul tema della violenza sulle donne
A Verona, sia per giocare con la maglia azzurra nel confronto con la rappresentativa delle straniere del campionato di serie A1 italiano, sia per farsi portavoce dell’iniziativa della Lega di Pallavolo della serie A femminile, che nella città veneta ha presentato lo spettacolo “Passi affrettati”, con testi di Dacia Maraini. Spettacolo che ha avuto come tema la violenza sulle donne.
Prima del confronto dell’All Star Game, la pallavolista manduriana Annamaria Quaranta ha letto alcuni passi del libro della Maraini, offrire al pubblico un momento di riflessione in occasione anche di un evento festoso.
La schiacciatrice della Despar Perugia (che poi ha realizzato 12 punti con la maglia azzurra, risultando la seconda miglior realizzatrice della propria squadra), ha inteso quindi testimoniare la vicinanza del mondo dello sport a questa tematica.
«Troppo spesso si pensa che il dramma della violenza sulle donne riguardi solo quei Paesi in cui regna ancora una cultura maschilista, per cui la donna è considerata naturalmente inferiore» afferma Annamaria Quaranta. «Purtroppo, invece, anche a casa nostra, dove le donne hanno raggiunto grandi traguardi sociali e culturali, la violenza è un fenomeno ancora troppo comune. Ad ogni donna può essere capitato di ricevere un’attenzione eccessiva, sgradevole, una battuta fuori luogo. Quello di cui spesso non ci rendiamo conto è che questi episodi sono l’anticamera di situazioni ben più gravi e trattarli con superficialità significa lasciar vincere l’indifferenza. La cosa che mi sconvolge di più degli abusi sulle donne è proprio questa: la normalità con cui alcune situazioni vengono vissute. Forse per vergogna, forse per paura, forse per rispetto di un concetto di famiglia che temono di far naufragare, le donne che subiscono maltrattamenti tendono a nascondere il problema e a non ribellarsi».