lunedì 25 novembre 2024


21/07/2019 08:01:18 - Salento - Attualità

Continua virata verso Matera

Sono stati trovati altri 366 ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, con la Xylella che continua la virata e l’avanzata verso Matera, con i 45 nuovi accertati a Taranto, 35 a Montemesola e 10 a Monteiasi.

A denunciarlo Coldiretti Puglia, sulla base del VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019 della Xylella con il numero di piante infette che sale a 885, dopo campionamenti e analisi che hanno conclamato la malattia in 255 ulivi a Carovigno, 7 a Ostuni, 35 a Montemesola, 10 a Monteiasi, 30 a Latiano, 3 a San Michele Salentino, 21 a San Vito dei Normanni, 4 a Ceglie Messapica e 1 a Cisternino.

“Lunedì prossimo 22 luglio incontreremo il nuovo Commissario dell’ARIF Oronzo Milillo per conoscere strategie e modalità di azione per intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli ulivi pugliesi, già gravemente compromesso e individuare eventuali sinergie”, annuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Chiediamo al presidente Emiliano di convocare immediatamente il tavolo istituzionale – aggiunge Muraglia - rispettando la composizione prevista dall’ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale del 31 maggio 2018, di cui fanno parte oltre alle organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, l'ANCI, i rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca, l'Osservatorio fitosanitario regionale e l’ARIF per affrontare tutte le problematiche complesse di cui ha ormai la responsabilità diretta”.

Dai dati del primo monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario regionale e di Arif partito nell’ottobre 2016 nelle province di Brindisi e Taranto fino all’ultimo del 20 luglio 2019, è salito a 5.614 il numero di ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto e l’inerzia negli abbattimenti non ha estinto tempestivamente focolai infetti e fonti di inoculo che hanno causato il dilagare della Xylella fastidiosa.

La Xylella nella zona di contenimento ha continuato ad infettare ulivi, tutti prossimi alle piante positive ritrovate con il monitoraggio 2017/18 ad Ostuni – aggiunge Coldiretti Puglia - ovvero quando il focolaio ricadeva in zona cuscinetto e quindi le norme comunitarie imponevano l’abbattimento delle piante ospiti ricadenti nel raggio dei 100 metri. “Evidentemente se fosse stata applicata per tempo e alla lettera la normativa comunitaria – insiste il presidente Muraglia - il focolaio sarebbe stato estinto, piuttosto che risultare ad oggi ancora attivo, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore della Xylella. Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – incalza il presidente Muraglia – che potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di ‘sito patrimonio dell’Unesco’, azione per cui abbiamo sostenuto il Parco delle Dune Costiere nel percorso di riconoscimento della Piana degli ulivi monumentali quale patrimonio dell’Unesco. E’ impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto”.

“Abbiamo già pagato noi agricoltori, e non i negazionisti che continuano a trovare spazio e credito in un contesto di confusione opportunistica, lo scempio che si è già perpetrato negli anni passati per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, hanno fatto morire 3100 alberi – continua Muraglia - per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 5 anni il danno del patrimonio olivetato solo nel Salento ha superato 1,2 miliardi di euro", ricorda il presidente Muraglia.

"Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato – dice Muraglia - perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell'Arif che i laboratori di analisi. Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione".

“Va recuperato il ritardo della Regione Puglia sul protocollo per regolamentare la pratica degli innesti per salvare gli ulivi monumentali. L’innesto può rappresentare una speranza per il mondo produttivo olivicolo-oleario, ma soprattutto può rappresentare la speranza della tutela paesaggistica della Piana degli Ulivi Secolari e del Salento, attraverso un protocollo tecnico di utilizzo, in modo da avere riferimenti chiari”, conclude il presidente Muraglia.

MONITORAGGIO 2016/17

MONITORAGGIO 2017/18

MONITORAGGIO 2018/19

 

TOTALE ULIVI INFETTI

2016/2017

893

TOTALE ULIVI INFETTI 2017/2018

3836

TOTALE ULIVI INFETTI 2018/2019

885

TOTALE ULIVI INFETTI 2016/2019

5.614











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