Nei giorni scorsi, a Gioia del Colle, ha ballato dapprima per i suoi amici e, poi, per il pubblico del Magna Grecia Award
Ha un’energia contagiosa e una forza innata. Fa del suo inguaribile ottimismo la carta vincente della sua vita: per lui niente è impossibile, nessun ostacolo è invalicabile.
Eppure la vita con lui non è stata benevola. Modello sino a sei anni fa, nonché ragazzo circondato da tante donne; poi, un mattino, una nuova, durissima, realtà: la sclerosi multipla ha minato il suo corpo. Uno di quegli scossoni che nella vita arrivano all’improvviso e mettono a ferro e fuoco l’esistenza
Si chiama Ivan Cottini, è marchigiano ed è ormai noto al grande pubblico per la sua straordinaria capacità di ballare non solo con la brava ballerina e coreografa Bianca Maria Berardi, ma sempre in compagnia (quest’ultima sicuramente poco gradita) della sclerosi multipla.
«Non sono un eroe, ma mi ero rotto le palle di fare il malato» ha affermato, recentemente, Ivan raccontando la svolta della sua vita. Già, da allora la vita di Ivan è ripartita: ha conosciuto l’amore ed è anche diventato il papà della piccola Viola.
Abbiamo incontrato recentemente Ivan Cottini a Gioia del Colle. E’ arrivato in Puglia per partecipare al Magna Grecia Award.
Prima di prender parte all’evento, ha deciso di incontrare fans e amici (arrivati dalla Puglia ma anche dalla Campania) in hotel. A loro Ivan ha voluto donare, in anteprima, qualche passo della sua nuova coreografia. Non solo: insieme a Bianca Maria, ha provato qualche novità che potrebbero inserire a breve.
Pochi minuti per comprendere come Ivan sia un ciclone. A Bianca Maria ha chiesto movimenti che, probabilmente, non può supportare. Ma per lui tutto è possibile e deve pensarci Bianca Maria, la sua “musa”, a frenare la sua naturale esuberanza.
«La danza è la mia cura» ha dichiarato Ivan. E’ una medicina speciale, senza alcuna controindicazione. Mette in circolo adrenalina e spegne ogni cattivo pensiero. Con la danza si vive, ogni giorno, da leone.
Già Ivan, bello e talentuoso, vince la sua battaglia ogni giorno reagendo, come meglio non si potrebbe, ad un destino poco benevolo. E, soprattutto, diventando esempio e distillando nuove energie in tanti che, proprio come Ivan, sono in trincea tutti i giorni.
«Era il 21 dicembre del 2013, me lo ricordo come fosse ieri. Per quanto fossero tragici quei momenti, sentivo che stava cambiando qualcosa, sono tornato a sorridere e ogni giorno centinaia di persone mi seguivano, mi scrivevano, mi facevano sentire la loro vicinanza. Ho capito che, nonostante la sofferenza, dobbiamo trovare la forza di reagire e anche se la nostra vita non sarà più quella di prima non dobbiamo arrenderci» racconta ancora Ivan compiendo un salto a ritroso nel tempo.
Adesso Ivan Cottini ha 35 anni ed è un simbolo di rinascita e di voglia di vivere. Ha capito che può ancora essere protagonista della sua vita e continuare a fare quello che gli piace fare, ballare, con una motivazione in più. Ivan ora balla per sfidare i suoi limiti, per sentirsi libero e «prendere a calci» la malattia: «Nei due o tre minuti che ballo non mi sento di essere malato. La danza è la mia cura».