In tanti lasciano gli ombrelloni allo scopo di “prenotare”, attraverso il loro posizionamento, il posto migliore sulla battigia, sottraendone così l’uso alla collettività
E’ un malcostume che ormai dilaga da anni: si lascia il proprio ombrellone in “prima fila”, ad un metro o poco più dal mare, per impadronirsi per tutta l’estate del miglior posto al sole. Eppure esistono ordinanze e leggi (si rischiano ammende o addirittura l’arresto qualora il fatto non costituisca un più grave reato) che vietano questo di monopolizzare i posti migliori della spiaggia. Le spiagge sono infatti libere in quanto appartengono al demanio marittimo e, dunque, costituiscono un bene comune.
Stamani, a ricordare ai furbetti questa violazione dell’ordinanza e delle leggi, ci ha pensato un anonimo (o forse più di uno), il quale ha attaccato su ogni ombrellone posizionato sin dall’alba nei pressi del bagnasciuga, nel tratto di spiaggia compreso fra la discesa della strada del bar Firenze sino al lido MoMà) un cartello con il quale si ricorda che la spiaggia è un luogo liberamente fruibile da tutti e non solo dai “furbetti”.
Un plauso a questa iniziativa, con la speranza che possa servire a qualcuno per rendersi conto che si tratta di una ingiustizia. Se non dovesse funzionare? Altrove intervengono Guardia Costiera, vigili e altre forze dell’ordine per sequestrare ombrelloni e sdraio. Perché non si interviene anche a Manduria?
A corredo dell’articolo alcune foto scattate proprio stamani.