Il presidente Di Gioia commenta entusiasta la decisione dei proprietari del bar Rumba di Maruggio: “Un esempio di appartenenza alla comunità che si attiva per il bene comune”
È notizia delle ultime ore quella della coppia che gestisce un bar di Maruggio, comune in provincia di Taranto, che ha avuto il coraggio di scegliere: rimuovere la slot machine dalla propria attività per non fomentare la ludopatia. Il gesto ha ricevuto anche il plauso del sindaco della città ed è stato ben accolto dalla comunità locale.
“Già in passato in Puglia abbiamo assistito a situazioni simili” commenta il presidente dell’Ordine degli Psicologi, Antonio Di Gioia, “come ad esempio a marzo accaduto ad Alberobello, lì dove una barista ha scelto di eliminare i videopoker per far spazio ad un biliardino e a Bitonto in cui si è intervenuti delimitando gli orari di apertura delle sale gioco. Si tratta di interventi che non possiamo non sottolineare in una comunità".
La coppia di baristi di Maruggio si è ritrovata spesso ad affrontare situazioni di degrado sociale a causa delle slot: “Ascoltare la storia di quel papà che ha schiaffeggiato la propria figlia in tenera età, rea di averlo distratto dal suo attaccamento al gioco, deve farci riflettere sulle conseguenze che la ludopatia ha nelle dinamiche familiari e nella vita di ogni individuo. Bisogna occuparsi del benessere dell’intera comunità” continua Di Gioia.
“Per i due commercianti era arrivato il momento di dire basta: il loro piccolo grande gesto ha restituito la loro attività all’intera comunità”. La ludopatia è un fenomeno in costante crescita, l'Italia è il terzo Paese al mondo, e la Puglia è tra le regioni più a rischio. “Lo scorso anno sono stati spesi dagli italiani ben 19 miliardi, di cui il 62,6% provenienti proprio dalle slot. Prima del supporto alle persone in strutture in grado di saper gestire questi disagi è fondamentale la prevenzione con interventi ed attività mirate nelle scuole, negli Enti Locali, in tutti i contesti di aggregazione”.
Sul tema interviene anche la dott.ssa Emanuela Soleti, consigliera dell’Ordine: “Nonostante il Decreto Dignità del 2018 abbia inasprito la tassazione sugli introiti da Vlt, il “Libro Blu” ha registrato un riduzione degli stessi del solo 2%. I fatti di Maruggio ci mostrano oggi una strada: il contrasto a questa patologia avviene anche promuovendo e condividendo delle iniziative come può essere la scelta di perdere parte degli incassi mensili ma evitare il ripetersi di scene di evidente disagio umano e sociale. Dalle dipendenze si può risalire, c’è modo di intervenire prima di raggiungere livelli disastrosi. C'è chi mette in atto un gesto come questi per la comunità a discapito anche degli interessi personali. È bene parlarne e sottolineare quanto accaduto. Bisogna investire più risorse per interventi sulla prevenzione”.