Si sospetta una malattia rara, la sindrome di Gaucher: il piccolo più volte era stato visitato a Brindisi
Un bambino di 18 mesi è arrivato, venerdì scorso, in gravi condizioni all’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Il suo cuore ha smesso di battere qualche ora più tardi, intorno alle 18, e oggi sarà eseguita l'autopsia per accertare le reali cause della morte.
Stando alle prime indiscrezioni trapelate, il piccolo è giunto accompagnato dai genitori, il padre brindisino e la madre leccese, in preda a convulsioni. Aveva, però, dei lividi sul corpicino e forse, altro dettaglio su cui farà chiarezza l'esame autoptico, un sospetto trauma cranico.
Nessun allarme, fino ad accertamenti effettuati. Il bimbo infatti, potrebbe essere stato ucciso da una patologia rara. La malattia di Gaucher, solo per fare un esempio, indebolisce le ossa rendendole fragili e use ai traumi e cagiona problemi di natura ematica. Da qui la necessità di verificare con esattezza cosa sia accaduto a quello scricciolo, già più volte finito in ospedale, come fa sapere personale sanitario, se sia caduto, se una malattia più grande della sua voglia di lottare lo abbia sopraffatto o cos'altro. A soli 18 mesi il bimbo aveva più volte conosciuto medici e infermieri, ma il suo sorriso e gli occhietti vispi tradivano la sua speranza nel futuro.
Nei mesi scorsi era stato condotto al Perrino di Brindisi, per poi fare ritorno a casa, ed infatti la sua storia era nota al personale del nosocomio. Nulla, però, lasciava presagire che il suo cammino si sarebbe interrotto, all’improvviso, in un rovente pomeriggio di agosto.
Lividi e forse un trauma cranico? L'autopsia di oggi ne chiarirà l’origine. E non solo quello. L'esame accurato spiegherà senza ombra di dubbio la causa del decesso del bambino, con eventuali collegamenti anche ai ricoveri pregressi.
Sulla vicenda, avvolta dal riserbo necessario e dovuto quando si parla di minorenni, indaga la polizia di Brindisi.
E, al fine di non tralasciare nessun aspetto nella garanzia e del piccolo e della verità, anche il contesto familiare è al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Nessun sospetto nei confronti di nessuno. Almeno per ora. Solo atti e approfondimenti dovuti in virtù della priorità dell'interesse dei minori.