«Nessun errore di valutazione da parte della Regione Puglia, che, nell’iter del depuratore, è sempre stata attenta agli atti e anche responsabile»
Prosegue il botta e risposta a distanza fra i comitati in lotta per la delocalizzazione del depuratore e la Regione Puglia.
«Sul procedimento di Via e relativa proroga riguardante il depuratore di Manduria, la Regione Puglia ha fatto tutto quello che doveva e anche di più. Non c’è stato alcun errore di valutazione, come qualche articolo di stampa ha lasciato intendere.
L’ente ha sempre agito con scrupolo e senso di responsabilità, come si evince dagli atti».
Così il direttore del Dipartimento Mobilità e Ambiente della Regione Puglia, ing. Barbara Valenzano, risponde a chi solleva dubbi sulla bontà della proroga di VIA concessa ad Acquedotto Pugliese per la realizzazione dell’opera.
Quella del depuratore di Manduria, i cui lavori sono stati avviati ad aprile di quest’anno, dopo non poche vicissitudini procedimentali, è ormai un’annosa questione.
«Era il 2011 quando fu rilasciata la Valutazione di Impatto Ambientale per l’opera proposta da Acquedotto Pugliese, che prevedeva la realizzazione del depuratore e annesso scarico in condotta sottomarina» prosegue l’ing. Valenzano. «L’opposizione della comunità alla realizzazione del progetto (relativamente alla condotta di scarico sottomarina) si è protratta fino alla scadenza della Via (di durata quinquennale), che ha reso necessaria una richiesta di proroga da parte di Aqp, soggetto proponente. Proroga concessa dalla Regione Puglia nel 2016 sulla base di una perizia giurata presentata da Aqp nella quale si attestava che il quadro dei vincoli del precedente procedimento era rimasto immutato.
Pur essendo intervenuto il passaggio dal PUTT al PPTR, la perizia dell’Acquedotto rappresentava come immutato anche il quadro paesaggistico, mai stato oggetto di valutazione non sussistendo vincoli e relative aree di rispetto. In ogni caso, al fine di evitare ogni possibile incongruenza procedimentale, la Regione Puglia, il 28 luglio 2017, ha ritenuto di sospendere l’efficacia della proroga chiedendo supporto istruttorio alla Sezione Regionale Tutela e Paesaggio per vedere confermate oppure no le valutazioni sui vincoli paesaggistici intervenuti.
Solo dopo la risposta della Sezione Paesaggio e la modifica progettuale non sostanziale che ha visto una compressione degli spazi di impianto del 50% (le nuove tecnologie a distanza di 10 anni lo consentivano), la Regione Puglia ha ribadito che le opere del depuratore così come proposte non sono interessate da vincoli paesaggistici e ha revocato la sospensione della proroga diventata nuovamente efficace per gli aspetti ambientali, ovvero quelli valutati nel 2011.
La Regione Puglia, dunque, in tutte le sue strutture» ribadisce infine Barbara Valenzano, «ha dimostrato responsabilità, attenzione e diligenza nel suo comportamento tanto da non lasciare spazio a dubbi sul suo operato, trovando in Aqp, grazie alla linea di dialogo stabilita, un interlocutore pronto ad accogliere gli approfondimenti richiesti».