Ecco i requisiti richiesti
Il Comune di Manduria ha pubblicato il bando per il conferimento dell’incarico di direttore delle Riserve Naturali. Essendo in scadenza il contratto con l’attuale direttore, Alessandro Mariggiò (quasi certamente il rapporto andrà in proroga sino alla conclusione dei lavori della commissione che sarà incaricata di valutare coloro che presenteranno una manifestazione di interesse), la Commissione straordinaria ha avviato l’iter per il conferimento del nuovo incarico: tre anni, prorogabile per altri tre.
«Sono richiesti specifici e documentati requisiti attestanti qualificata attività scientifica o professionale in campo naturalistico-ambientale, ovvero di direzione tecnica e amministrativa di enti o strutture pubbliche, con esperienza almeno triennale anche non continuativa» è riportato nel bando. «Inoltre è richiesto il possesso di uno dei seguenti diplomi di laurea: Ingegneria, Scienze Agrarie, Scienze Forestali e Ambientali, Scienze Naturali, Scienze Ambientali, Architettura».
Il Comune di Manduria darà priorità a coloro che dimostreranno “conoscenza del territorio delle Riserve Naturali R.O. del Litorale Tarantino Orientale, per aver svolto in esse attività documentabili di lavoro, di studio, di ricerca, pubblicazioni,
organizzazione laboratori didattici, attività di promozione”.
Un passaggio, questo, che, implicitamente, è un riconoscimento al gran lavoro svolto dal direttore uscente Alessandro Mariggiò, il vero artefice della promozione delle Riserve Naturali. In cantiere, per esempio, vi sono due importanti progetti.
Il primo è relativo alla rinaturalizzare l’area del fiume Chidro, eliminando il rudere che avrebbe dovuto ospitare l’impianto di captazione delle acque (mai entrato in funzione) e creando, al suo posto, un centro logistico operativo delle Riserve Naturali.
Prevede un investimento di un milione e 300mila euro e, soprattutto, può contare, finalmente, sull’adesione del Consorzio Arneo, proprietario di quel rudere.
Presto in cantiere anche una serie di interventi d’ingegneria naturalistica volti alla ricostituzione ed alla tutela e conservazione della biodiversità presente nella Salina dei Monaci. Fra i vari interventi previsti nel progetto, anche la realizzazione di un punto di avvistamento dell’avifauna formato da una palizzata in legno lunga circa 16 metri, che presenterà delle feritoie a diverse altezze in modo da garantire un’ottimale visione della salina a tutti i fruitori, anche ai diversamente abili.