Era stato invece assolto in sede penale. Su facebook nata una pagina a sostegno del generale Stano: conta già quasi 9.000 iscritti
Condannato dai giudici della Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione a risarcire le famiglie delle vittime della strage di Nassiriya, avvenuta il 12 novembre 2003, nella quale morirono 19 italiani.
Dopo essere stato assolto nel 2003 in sede penale dall’accusa di aver sottovalutato il pericolo in cui si trovavano i militari all’interno del quartier generale italiano a Nassiriya, per il generale Bruno Stano, ufficiale dell’Esercito di origini manduriane, è arrivata questa sentenza per alcuni versi sconvolgente. Ora l’entità dei danni dovrà essere quantificata in sede civile.
La solidarietà nei confronti del generale Stano, ora in pensione, è scattata immediatamente. E’ stato creato un gruppo facebook denominato “Io sto con il generale Stano”, cui si sono iscritti, in pochissimi giorni, già oltre 8.500 membri.
«Perchè questo gruppo? Perchè chi ha conosciuto il generale Stano, chi ha vissuto con lui la missione in Iraq a Nassiryia. sa quanto, fin dai primi giorni, si sia prodigato per predisporre attività concrete per la sicurezza dei militari» è riportato nel gruppo. «Appare dunque incredibile che un tribunale civile abbia ascritto al generale Stano le responsabilità di quanto accaduto, condannandolo ad indennizzare i familiari delle vittime e dei feriti dell’attentato, anche perché nei precedenti processi militari è stato assolto da ogni responsabilità».
Tanti membri del gruppo sono manduriani o della zona.
«Certo, qualcuno ai livelli alti avrebbe dovuto pensare di fare ben altro per tutelare un Comandante. Una sentenza grave che inficia e demotiva chiunque oggi abbia responsabilità in materia.
Il gen. Stano è un uomo e un comandante per bene, che per 16 anni ha dovuto combattere contro una strana giustizia: da solo, senza alcun sostegno da parte dello Stato. Questo è lo stato di diritto? Questo sarebbe lo Stato a cui si è giurato di adempiere con disciplina ed onore i compiti?
Più siamo nel gruppo, più faremo sentire le nostre voci a chi deve tutelare comunque e sempre i suoi servitori. Da questo gruppo potremo inviare a ogni livello istituzionale la nostra modesta protesta e sostituirci alle istituzioni che hanno lasciato solo. Conosco Bruno Stano dal 1997, conosco i suoi principi morali, la sua umanità, il suo silente operare per sentire, ascoltare e risolvere problemi per tanti militari di ogni ordine e grado; conosco la sua famiglia e la grande donna che lo ha sostenuto. Ora bisogna dire “basta”».
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