Dopo il “rosso” a Mero e il rigore trasformato da Vasco, nel resto della partita c’è stata solo accademia
MANDURIA-SAVA 0-2
MANDURIA: Anastasia, Scatigna, Coccioli (s.t. 14’ Stanzione); Nyassi, Gallone, Mero; Zaccaria (s.t. 24’ Perrucci), Colluto, Birtolo (p.t. 33’ Arcadio), Napolitano (s.t. 17’ Erario), Ingrosso (s.t. 33’ Cardellicchio). All.: Cosma. A disp.: De Marco, Massafra, Danese.
SAVA: Cocozza, Stabile, Cimino (s.t. 1’ Antonicelli); Nazaro, Biasi, D’Ettorre (s.t. 1’ Caricasulo); Kandji (s.t. 17’ Morrone), Eleni (s.t. 22’ Cavallo), Vasco, Mignogna, Beltrame. All.: Mazza. A disp.: Schina, Voges, Gioia, Cava, Amaddio.
ARBITRO: Lacerenza di Bari.
RETI: p.t. 18’ Vasco su rig.; 29’ Beltrame.
NOTE: espulso al 17’ del p.t. Mero per fallo da ultimo uomo; ammoniti Nyassi e Zaccaria (M), Biasi e Kandji (S). Angoli 4-1 per il Manduria.
MARUGGIO – Dura appena 17 minuti il derby di ritorno fra Manduria e Sava, valido come primo turno della Coppa Italia. Il Manduria, già privo di diversi titolari (Calò, Danese, Riezzo e Conte) e senza poter contare su una panchina lunga e ricca di elementi bravi ed esperti come quella del Sava, resta in 10 per un fallo da ultimo uomo commesso da Mero, per il quale, peraltro, l’arbitro concede il calcio di rigore, che lo specialista Vasco non fallisce.
Sullo 0-1 e con un uomo in meno, la partita è praticamente finita. Il Manduria non avrebbe mai potuto realizzare 4 reti per ribaltare il risultato. Gli altri 70 minuti sono stati solo accademia, con il Sava a giocare di fioretto e con il Manduria che ha fatto il possibile soprattutto per limitare i danni.
Il raddoppio è stato un regalo confezionato dalla squadra biancoverde: palla persa banalmente e ingenuamente sulla trequarti e partenza letale di Beltrame, che non ha “perdonato” Anastasia e la difesa manduriana.
Cos’altro raccontare della partita? Il Sava ha controllato agevolmente ogni possibile trama del Manduria, cercando, nel contempo, di risparmiare energie in vista del delicato confronto interno di domenica prossima contro il quotato Racale. Diverse le occasioni create dai savesi: al 34’ su Mignogna, che calcia a botta sicura, salva Nyassi, forse il migliore dei suoi (pur giocando da difensore centrale, dopo il “rosso” a Mero), insieme a Gallone. Al 36’ traversone di Cimino, Vasco, di testa, alza sulla traversa.
Tre occasioni anche nella ripresa, capitate sempre sui piedi di Mignogna: all’11’ entra in area, serve la sfera al centro e la difesa si salva in affanno; al 29’ Gallone sventa, sulla linea, una sua conclusione; al 34’ è Anastasia che devia il suo fendente.
Il Manduria? Abbiamo annotato al 4’ un tiro pericoloso di Coccioli e, poi, al 5’ e al 10’ due tentativi dalla distanza di Arcadio.
Indubbiamente, soprattutto a livello di organico, la differenza fra le due squadre è enorme. Il Sava può legittimamente ambire almeno ad un posto nella griglia play off, mentre il Manduria dovrà puntare soprattutto a salvarsi senza troppi affanni.