«Si rischia di perdere decine di milioni di euro»
«Illustrissimo Presidente,
ormai sono passati quattro mesi da quando lei ha deciso di assumere ad interim la reggenza dell’assessorato alle Risorse Agroalimentari. Finora, Confagricoltura Puglia ha avuto un atteggiamento cauto nel giudicare l’operato della Regione Puglia sul Psr, avendo fiducia nella sua consapevolezza del grave momento che l’Agricoltura pugliese sta vivendo.
La reggenza dell’Assessorato è stata da lei assunta in una situazione che è facile definire disastrosa, con un Psr completamente bloccato nelle sue misure più importanti, nelle misure strutturali e, principalmente, le misure 4.1.A (155 Milioni) – 4.1.B (105 Milioni) – 4.1.C (32 Milioni) – 4.2 (51,5 Milioni) – 6.1 (60 Milioni) – 6.4 (50 Milioni).
Fino a qualche mese fa la Regione Puglia era fra le ultime nella spesa del PSR, ora siamo definitivamente collocati all’ultimo posto.
C’è di più che l’atteggiamento della struttura assessorile ci sembra totalmente rinunciatario, privo della seppur minima speranza di uscire da questa fase di stasi prolungata. Nei corridoi dell’assessorato si percepisce aria di smobilitazione e sfiducia: l’ipotesi di un disimpegno da parte dell’Unione europea di una parte sostanziosa dei finanziamenti che potrebbe raggiungere anche i 100 milioni di euro sembra inevitabile.
SAREBBE UN COMPLETO DISASTRO, PRESIDENTE!
Attribuire buona parte delle colpe di tale situazione ai ricorsi mossi dagli agricoltori è un fake, mal costruita, signor Presidente.
Allo stato né i ricorsi depositati, né le sentenze fin qui emesse, hanno bloccato l’operatività delle graduatorie.
E’ la struttura, almeno in parte, a essere inadeguata.
Una struttura che si regge sulla buona volontà di pochi funzionari (che per chiarezza stanno anche dando l’anima) coadiuvati da poche persone qualificate e con competenze specifiche per le necessità generali, ma non per le necessità attuali.
Una struttura che dovrebbe e potrebbe essere supportata in tutt’altra maniera da un’assistenza tecnica che costa cifre inimmaginabili alle casse pubbliche e ai contribuenti pugliesi, infatti la sola misura 20 ha una dotazione di circa 38 milioni di euro.
Nell’ultimo Comitato di Sorveglianza, risalente a giugno 2019, alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea, era stato presentato dalla struttura assessorile un timing di spesa che lasciava facilmente presagire il raggiungimento del livello necessario per evitare il disimpegno.
Dove sono finite quelle previsioni? Dove sono finite quelle speranze? Che senso avevano, allora, quei dettagli di spesa prevedibile per misura?
Sulla graduatoria della misura 4.1 (Investimenti) siamo ancora a zero decreti emessi, altrettanto dicasi per la graduatoria della misura 6.1 (Aiuto all’avviamento imprese di giovani agricoltori) ed ancora peggio per la graduatoria della misura 4.2 (Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) dove siamo ancora all’esame delle controdeduzioni da parte delle aziende agroalimentari.
L’INDUSTRIA A CIELO APERTO DELLA PUGLIA E’ BLOCCATA, IL SETTORE TRAINANTE DELL’ECONOMIA PUGLIESE E’ CONGELATO.
Si sta già assistendo alla corsa dei buoi fuori dalle stalle, con colpe attribuite ora agli uni ora agli altri, alla politica, alle organizzazioni, ai tecnici, agli agricoltori: INTANTO SI CONSUMA IL DISASTRO.
Con la sua diretta discesa in campo Presidente, speravamo in una sterzata rispetto alla precedente reggenza politica dell’Assessorato: questa sterzata non c’è stata, anzi… purtroppo siamo ancora alla situazione di qualche mese fa.
Abbiamo letto sui giornali che si ipotizza una richiesta all’Ue di deroga all’impegno di spesa: una richiesta che temiamo sia ad oggi tardiva, una strada che va comunque percorsa e che di fatto rappresenta l’ammissione di un fallimento già in atto. Conosciamo già quali saranno i possibili scenari al 31/12/2019, ma senza una seria assunzione di responsabilità, la situazione sarà solo rimandata con effetti incalcolabili per i prossimi anni e, probabilmente, con ricadute negative anche sulla prossima programmazione.
Il disimpegno delle risorse che spettano all’agricoltura pugliese è inaccettabile. INTERVENGA SIGNOR PRESIDENTE!!
Non bastano i proclami, non bastano le dichiarazioni roboanti, serve un’operatività senza precedenti da parte della struttura».
Luca Lazzaro
presidente Confagricoltura Puglia