Avanzate due proposte all’Amministrazione: l’intitolazione di una via a Fabrizio Quattrocchi e l’integrazione della segnaletica stradale e comunale con l’uso del dialetto avetranese
Nuove iniziative in cantiere per il laboratorio “Teatro e Cultura” di Avetrana. L’associazione, molto attiva in questa cittadina, ha avanzato due proposte all’Amministrazione comunale locale: l’intitolazione di una piazza, di una via o di un monumento a Fabrizio Quattrocchi, medaglia d’oro al valor civile, e l’integrazione della segnaletica stradale e comunale con l’uso del dialetto avetranese.
«Il laboratorio “Teatro e cultura” di Avetrana è già da un anno è attivo nell’ambito delle iniziative socio – culturali del paese» ricorda la responsabile del sodalizio, Francesca Di Viggiano. «Attività che variano dai “Caffè Letterari” alle visite guidate, dalla pubblicazione e presentazione di libri alle gite in bicicletta, dai corsi di chitarra ai corsi e laboratori di teatro, da proiezioni di film e documentari ai corsi di informatica. Tutto condito da varie collaborazioni con altre associazioni di volontariato e con il coinvolgimento di varie personalità di spicco locali, tra cui rappresentanti delle istituzioni, giornalisti, professionisti. Quest’anno, nell’ambito della nuova programmazione, il nostro laboratorio proporrà all’Amministrazione comunale la collaborazione riguardo questi due progetti di alta valenza culturale e sociale».
Fabrizio Quattrocchi è stato una guardia di sicurezza privata italiana. Fu preso in ostaggio a Bagdad, il 13 aprile 2004, insieme ai colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio, da miliziani del gruppo autoproclamatosi “Falangi Verdi di Maometto” e fu poi ucciso.
Questi saranno solo i primi due progetti di una lunga lista, che vedrà impegnato il laboratorio “Teatro e cultura” come faro per l’attivismo culturale locale.