Secondo alcune voci, Avetrana vorrebbe annettere al proprio comprensivo la scuola primaria del “Don Bosco”: in tal caso, la scuola manduriana sarebbe condannata alla scomparsa
Giorni decisivi per il futuro degli istituti comprensivi “Don Bosco” di Manduria e “Morleo” di Avetrana.
In questa fase, dopo l’elaborazione della bozza del piano regionale di dimensionamento scolastico e della programmazione dell’offerta formativa, è stata avviata la discussione a livello comunale: gli enti pubblici, insieme alle scuole, hanno la possibilità di avanzare delle proposte. Poi saranno l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Puglia a varare il piano entro il 10 dicembre prossimo.
In presenza del sottodimensionamento dell’istituto “Mario Morleo” (conta ora 543 iscritti, quindi meno della soglia minima di 600), la Regione ha indicato nell’accorpamento con l’istituto “Don Bosco” di Manduria la soluzione migliore. La scuola manduriana, quest’anno, è sopra, seppur di poco, alla soglia minima: 614 iscritti. Ma la proiezione della Regione Puglia, che in questo lavoro si è avvalsa della collaborazione del Dipartimento di Economia e Finanze dell’Università degli Studi di Bari, prevede per il prossimo anno scolastico una contrazione di studenti frequentanti: da 614 a 598. Ecco dunque la proposta, che sembrerebbe abbastanza logica e corretta, di accorpare i due istituti.
In realtà, però, le due scuole, secondo alcune voci che circolano negli ultimi giorni, sembrano puntare verso soluzioni alternative. Il “Don Bosco” di Manduria, ad esempio, potrebbe rimettersi in carreggiata, in quanto a numeri di iscritti, se potesse contare (come d’altronde era in origine) sul plesso “Lombardo Radice” di Uggiano Montefusco, che fa parte dell’altro istituto comprensivo di Manduria, il “Michele Greco”. Quest’ultima scuola sembra però restia a cedere questo plesso.
Da Avetrana rimbalzano voci che vanno in una direzione opposta. Per superare la difficoltà a raggiungere il numero minimo di iscritti, sembrerebbe che l’istituto avetranese preferirebbe “annettere” uno dei due ordini di scuola dell’istituto comprensivo “Don Bosco”: pare la scuola della primaria. La scuola secondaria di primo grado del “Don Bosco”, poi, sarebbe accorpata o all’istituto comprensivo “Prudenzano” o all’istituto comprensivo “Greco”.
In altre parole, se queste voci avranno un riscontro, il “Don Bosco” sarebbe destinato a scomparire. Ipotesi, a nostro modo di vedere, assurda, perché significherebbe cancellare dall’oggi al domani una scuola che ha oltre mezzo secolo di vita.
Fondamentali, a questo punto, saranno sia la posizione del “Don Bosco”, sia quella del Comune di Manduria, chiamato a tutelare quest’agenzia educativa.