lunedì 25 novembre 2024


03/11/2019 08:16:48 - Salento - Attualità

«Non navighiamo nell’oro e comprare quell’auto è stato un sacrificio, la usava mio marito più che altro per portarmi a fare le visite di controllo quadrimestrali e ogni tanto uscire e cercare di vivere come tutti»

 

Ignoti hanno rubato l’auto di una disabile dall’interno del parcheggio di un centro commerciale, ma, nonostante gli appelli, non hanno fatto più ritrovare il veicolo.

Un furto come tanti altri? No. L’auto in questione, infatti, è di proprietà di una diversamente abile 50enne di Fasano ed era stata acquistata per consentire alla donna di potersi muovere. Il furto del veicolo ha gettato nel panico la diversamente abile e tutti i suoi familiari, che da tempo assistono la donna amorevolmente e che con quel mezzo di trasporto la portavano in giro per compiere visite mediche ma anche, a volte, per farla svagare un po’. Da domenica 20 ottobre questa donna non può più uscire di casa. I familiari il giorno successivo l’accaduto hanno sporto regolare denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Fasano. Dopo di che la donna ha preso carta e penna e ha scritto una lettera aperta indirizzata proprio agli autori del furto.

«Sono una donna disabile di 50 anni il mio nome è…, - si legge nella lettera aperta - anzi non lo scrivo perché chi mi ha rubato l’auto domenica sera nel parcheggio di un noto centro commerciale sulla statale 16 nella zona di Fasano ha trovato all’interno il pass per poter parcheggiare sulle zone dedicate. Non navighiamo nell’oro e comprare quell’auto è stato un sacrificio, la usava mio marito più che altro per portarmi a fare le visite di controllo quadrimestrali e ogni tanto uscire e cercare di vivere come tutti. Erano venti giorni che non uscivo di casa – continua la donna - perché non è semplice farlo e anche mio marito ha problemi di salute, devo mobilitare mio figlio e mia figlia con in loro fidanzati perché ho bisogno di assistenza. Ero già molto credente e ora con la malattia lo sono ancora di più, già prima non auguravo il male a nessuno ora io vi dico che un giorno dovete rendere conto del male che avete fatto! Vi auguro – si legge in conclusione alla lettera aperta - una bella vita».

Neanche la lettera-appello della diversamente abile ha fatto breccia nei cuori dei ladri di auto.











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