L’esplosione del giovane attaccante: tre reti negli ultimi tre incontri
Un gol, a Massafra, che è servito a sbloccare il risultato ed ha contribuito al successo del Manduria (la partita terminò poi con il punteggio di 2-0). Due reti, domenica scorsa, a Sogliano, la prima delle quali ha consentito al Manduria di pareggiare l’iniziale autogol di Cocciolo, mentre la seconda ha portato il Manduria in vantaggio sul 3-2 (poi la trasferta si è conclusa, come è noto, con il risultato di parità: 3-3).
Dopo un girone d’andata in cui è stato spesso in … naftalina (5 spezzoni di partita: in 4 occasioni è partito dalla panchina), Mattia Micca, classe 1990, di Ortanova, punta esterna del Manduria (può essere impiegato anche come mezza punta), sta dimostrando il proprio valore. Risolvendo un problema di non poco conto per mister Bruno: sembra aver conquistato il posto come terzo juniores della squadra, accanto ai sinora intoccabili Calò e Cimino.
«Ho iniziato a giocare nel settore giovanile dell’Ortanova» si presenta Mattia Micca. «Poi Peppino Pavone, osservatore del Foggia, mi volle nella società rossonera. Ho disputato due campionati con la squadra Berretti, allenato da mister Ricchetti. In estate Gianni Pirazzini mi ha consigliato di fare quest’esperienza in Eccellenza: la prima, quindi, in un torneo di categoria».
L’inizio non è stato positivo.
«Non sapevo che, di solito, i posti riservati agli juniores sono i due esterni della difesa, il portiere o un centrocampista» continua Micca. «Non trovando posto, il morale è sceso e, quindi, in allenamento non riuscivo a lavorare come mister Bruno mi chiedeva. Ho capito il problema e ho deciso di dimostrare di essere all’altezza, impegnandomi al massimo negli allenamenti, lavorando, quindi, sodo. Mister Bruno mi ha concesso l’opportunità di giocare da titolare ed io credo di aver ripagato la sua fiducia. Il futuro? Non mi illudo. Dovrò lavorare ancora di più per conservare il posto da titolare. Non commetterò l’errore di adagiarmi sugli allori».