“Fattore K: passa il messaggio”: è questo il tema scelto per l’iniziativa promossa dall’associazione “Emma Bandelli” di Manduria in gemellaggio col gruppo “Abbracciamo un sogno” di Cagliari
Un convegno sulla buona comunicazione in oncologia. Avrà luogo questa sera, alle 18,30, presso il Museo della Civiltà del Primitivo
“Fattore K: passa il messaggio”: è questo il tema scelto per l’iniziativa promossa dall’associazione “Emma Bandelli” di Manduria in gemellaggio col gruppo “Abbracciamo un sogno” di Cagliari, in collaborazione con CEA, Legambiente Manduria e associazione Popularia, e con i patrocini del Comune di Manduria e dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Taranto.
Il messaggio che si vuole diffondere è che la giusta comunicazione tra operatore sanitario e paziente è la prima “terapia”.
Il programma prevede l’apertura dei lavori a cura di Elena De Santis, presidente dell’associazione “Emma Bandelli” di Manduria, cui seguirà una tavola rotonda con i seguenti ospiti: Elisabetta Gola, docente associato di Filosofia e Teoria dei Linguaggi all’Università degli Studi di Cagliari; Chantal Lussu, psicologa-psicoterapeuta; Dolores Palma, infermiera formata in gruppo analisi e specializzata in psico-oncologia; Tonia D’Aurora, paziente; Domenico Mola, caregiver; Cosimo Brunetti, responsabile del servizio di Oncologia presso il presidio ospedaliero “M. Giannuzzi” di Manduria; Cosimo Pastore, dirigente medico della struttura di Oncologia dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto. Modererà i lavori Vito Andrea Mariggiò.
Il gruppo “Abbracciamo un sogno” di Cagliari, che in gemellaggio con l’associazione “Emma Bandelli” di Manduria organizza l’evento, ci sofferma sul tema del convegno.
«Il ‘fattore k’ è il cancro, la k è la lettera che spesso viene usata per abbreviare quella malattia. Il fattore k può creare isolamento, si fa fatica a entrare in relazione con chi ha questa malattia: entra nella vita delle persone e le rovescia, chiude le finestre, chiude le porte. Ma noi ci impegniamo a trasferire un messaggio, con un passaggio di testimone tra medici, infermieri e pazienti: la giusta comunicazione di una diagnosi di cancro è la prima medicina, che prosegue con la buona comunicazione in tutte le fasi della malattia. Il medico oncologo quotidianamente comunica diagnosi, percorsi terapeutici, prognosi. Una corretta comunicazione sta alla base dell'assistenza oncologica: evidenze scientifiche mostrano come questa favorisca la soddisfazione dei pazienti, il loro coinvolgimento nel processo decisionale, la partecipazione a studi clinici e il miglioramento dei sintomi e dello stress psicologico”.
Ulteriori informazioni al 320.0689867.