lunedì 25 novembre 2024


29/11/2019 11:27:25 - Salento - Attualità

Lo scandalo uva da tavola: 30 centesimi all’agricoltore, 5 euro il prezzo in supermercato

 

Puglia e Sicilia alleate per affrontare un problema comune: i prezzi scandalosamente al ribasso dei prodotti ortofrutticoli, in particolare quelli dell’uva da tavola. Puglia e Sicilia, insieme, rappresentano il 95% della produzione nazionale di uva da tavola. E’ in corso da stamattina, nella sede del Ministero delle Politiche Agricole, l’incontro tra il ministro Teresa Bellanova e le declinazioni regionali pugliese e siciliana di CIA Agricoltori Italiani. “CIA Puglia e CIA Sicilia, insieme, stanno affrontando col ministero un problema che affossa le aziende del settore ortofrutta”, hanno dichiarato i responsabili regionali. Alla pianta, mediamente il prezzo corrisposto ai produttori per un chilo di uva da tavola oscilla fra i 30 e i 60 centesimi; lo stesso prodotto, viene rivenduto dai supermercati a un prezzo che arriva fino a quasi 10 volte tanto, vale a dire dai 2 ai 5 euro per chilogrammo. Sul tavolo del Ministero, CIA Puglia e CIA Sicilia hanno portato anche altre questioni di vitale importanza per il settore ortofrutticolo: dalla necessità di una moratoria per le cambiali agrarie e i debiti degli agricoltori in scadenza il 30 novembre, all’importanza del Catasto Ortofrutticolo. “Serve un piano preciso e strutturale di azioni per incrementare i consumi del prodotto italiano. Occorre un’iniziativa forte presso la GDO che opera in Italia per collocare i nostri prodotti negli scaffali dei supermercati. Abbiamo chiesto la sospensione di tutti gli oneri sociali gravanti sulle imprese ortofrutticole, e questo alla luce da una parte di quanto provocato dalle calamità naturali, dall’altra dalla crisi dei prezzi e della redditività. E’ necessario che al prodotto conferito alle cantine sia riconosciuto un prezzo equo e adeguato ai costi di produzione. Abbiamo chiesto al ministro Teresa Bellanova azioni che incentivino l’export, l’internazionalizzazione delle nostre imprese, la conquista di mercati esteri remunerativi interessati alla qualità che siamo capaci di produrre”. CIA Agricoltori Italiani, anche e soprattutto attraverso l’assidua e costante presenza della Giunta Nazionale sui temi cari allo sviluppo dell’agricoltura nel Sud, sta puntando fortemente al rilancio del comparto primario nelle regioni più importanti del Mezzogiorno. Puglia e Sicilia, in questo senso, rappresentano i pilastri dell’impresa agricola meridionale, poiché è in queste due regioni che si concentra il maggior numero di aziende agricole e il maggior numero di lavoratori del comparto primario. “Il ministro Teresa Bellanova ci ha assicurato che il suo impegno è teso alla ricerca di soluzioni condivise e che si sta già muovendo nella direzione che abbiamo auspicato”, hanno fatto sapere i dirigenti di CIA Puglia e CIA Sicilia. “Il settore ortofrutticolo si trova sotto attacco e subisce anche la piaga del sistema delle royalties, con le multinazionali che impongono al mercato le varietà ‘costruite’ in laboratorio e si fanno pagare a peso d’oro i loro brevetti. Siamo in presenza di dinamiche che strozzano i produttori, li mettono spalle al muro, pregiudicano perfino la loro libertà di coltivare ciò che vogliono e che ritengono più adatto. In questo modo, in pochi anni potremmo assistere a un vero e proprio tracollo del settore nel Mezzogiorno d’Italia, con conseguenze molto pesanti in termini di posti di lavoro e di tenuta delle imprese agricole. Servono interventi celeri, di lunga visione, capaci di incidere e di invertire la rotta. L’agricoltura è la prima industria del Sud, se va a rotoli con essa scompare anche il Meridione d’Italia”.











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