E’ la soluzione, da considerare decisamente come transitoria, adottata dalla Commissione straordinaria per assicurare una regolarità nella fruizione della prestigiosa biblioteca mandurina
La biblioteca “Marco Gatti” aperta mediamente per poco meno di due ore al giorno dal lunedì al venerdì. Più precisamente il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 12, nonché il martedì e il giovedì dalle 16,30 alle 18.
E’ la soluzione, da considerare decisamente come transitoria, adottata dalla Commissione straordinaria per assicurare una regolarità nella fruizione della prestigiosa biblioteca mandurina. Da quando i due funzionari che ne hanno retto la gestione (Carmelina Greco e Gregorio Dinoi), sono andati in pensione, si sono creati non pochi problemi per garantire non solo l’apertura della struttura, ma anche la presenza di una figura esperta.
Dal primo dicembre, pertanto, la “Marco Gatti” sarà fruibile con un orario ridotto, grazie all’assegnazione di una unità part time. Si è però ancora alla ricerca di una soluzione che superi questa fase di emergenza, tenendo anche conto della precarietà dell’organico comunale.
Eppure una proposta che potrebbe consentire di superare ogni problema, senza gravare sulle risorse di personale dell’ente pubblico, è stata avanzata, da tempo, dalla sezione di Manduria di Archeoclub.
«Quella attuale è certamente una soluzione provvisoria, in attesa che alla Gattiana si possa dare la dignità e la dimensione che merita» ha rimarcato l’associazione culturale manduriana. «Archeoclub coglie l’occasione per ribadire la disponibilità dei soci a collaborare al suo funzionamento come collaboratori volontari».
Si potrebbe, insomma, sottoscrivere una convenzione con Archeoclub, che, grazie ai tanti associati, garantirebbe la fruizione piena della biblioteca e, nel contempo, di unità che sarebbero in grado di fungere da guide esperte per il pubblico. Convenzione che sarebbe a costo zero per il Comune, nonchè a tempo determinato, ovvero sino alla soluzione definitiva che si avrà solo con la nomina di un nuovo direttore da scegliere nell’organico dell’ente pubblico.
«Le biblioteche pubbliche possono e devono consentire la più ampia fruibilità dei documenti in esse conservati, rispetto a quelli detenuti in mano privata» l’appello lanciato nei giorni scorsi dallo studioso di fama internazionale Gerard Delille, che è intervenuto in un evento promosso da Archeoclub,