La soddisfazione del consigliere regionale Giuseppe Turco
«Arriva il protocollo per il rilancio della zona del fiume Chidro: sarà abbattuto il rudere che avrebbe dovuto ospitare l’impianto di captazione delle acque e al suo posto nascerà un centro visite dell’area naturale».
Esprime soddisfazione il consigliere regionale Giuseppe Turco annunciando l’arrivo del protocollo di intesa per la bonifica della struttura dismessa (di proprietà del Consorzio Arneo e data in comodato d’uso per vent’anni) sul fiume Chidro.
«Il rudere che campeggia da anni sul fiume Chidro sarà finalmente dismesso e riconvertito in un centro logistico delle Riserve Naturali» rende noto il consigliere regionale. «Diventerà così un vero hub dell’innovazione e della scoperta. Un centro visite, un centro laboratorio nel quale spiegare e far conoscere il ricco patrimonio di fauna e flora, favorendone così la libera fruizione. Finalmente si volta pagina dopo anni di immobilismo e di abbandono.
Un intervento di rilancio e di rigenerazione ambientale e naturalistica grazie ad un finanziamento della Regione Puglia, asse VI azione 6.6, per un importo di circa un milione e 300mila euro. E il protocollo, sul quale più volte ho sollecitato un’accelerazione, arriva grazie a un bel lavoro di squadra: dell’assessore alla Pianificazione Territoriale Alfonso Pisicchio, del commissario straordinario del Comune di Manduria Vittorio Saladino, del direttore delle Riserve Alessandro Mariggió e del commissario dei Consorzio di Bonifica Ninni Borzillo. Insomma, tutti insieme abbiamo contributo al fine di eliminare per sempre questo simbolo dello spreco e della bruttezza: quel rudere mai entrato in funzione. Ora mi auguro che questo sia solo l’inizio, il primo tassello di un serio progetto di rilancio. La provincia di Taranto ha tantissime bellezze naturalistiche sulle quali può davvero creare un’offerta turistica destagionalizzata e di primo livello. Occorre solo tanta buona volontà».
Il progetto prevede la completa conversione della struttura realizzata intorno agli anni ’80, che sarà trasformata in un centro visite logistico-operativo dell’area protetta, destinato a offrire servizi innovativi di fruizione delle risorse, organizzazioni di sessioni didattico-laboratoriali capaci, con l’uso di nuove tecnologie multimediali, di offrire “viaggi esperenziali” alla scoperta della flora e fauna presente. Saranno poi bonificati tutti i canali di collegamento al fiume e saranno realizzate strutture per aumentare la nidificazione della fauna protetta del SIC e, quindi, tutelarne la biodiversità presente. Le associazioni territoriali avranno a disposizione sia canoe e bici per le visite guidate, sia adeguati spazi per i laboratori didattici, che saranno svolti ogni settimana.