Due i dati emergenti: l’aumento del numero degli adolescenti che ricorrono alle droghe e l’abbassamento dell’età, anche 11 anni, di coloro che decidono di “provare” l’esperienza
Le droghe rappresentano un demone tra i più inafferrabili e letali per le nuove generazioni e per la società. Affrontarlo in tempo, prima che entri in azione, è decisivo per la salute fisica e mentale. Per questo sosteniamo e accompagniamo l’iniziativa del dottor Mario Bisconti, specialista e studioso delle malattie respiratorie, e dell’associazione A.MaRe.D (Associazione malattie respiratorie da droga). Da anni Bisconti è impegnato, a livello locale e nazionale, nella ricerca e nel confronto sulle interazioni e sulle conseguenze tra uso delle droghe, leggere e pesanti, e patologie cardiorespiratorie.
Fonti di conoscenza, oltre alla sua esperienza, dati, statistiche e verifiche empiriche sull’uso delle sostanze in particolare da parte degli adolescenti (14-19 anni) in Italia e negli altri Paesi occidentali. Obiettivo: diffondere una cultura sanitaria corretta, indispensabile perché genitori, insegnanti e soggetti sociali possano orientare le loro azioni educative, libere da tentazioni paternalistiche e rese più credibili con l’esempio e la testimonianza. Occorre, infatti, un rovesciamento dei rapporti gerarchici: l’educatore deve saper conquistarsi l’autorità morale per essere fonte di apprendimento.
Da uno studio a livello europeo, Italia inclusa, che ha interessato circa 800mila adolescenti è emerso che il 32,9 per cento ha usato una sostanza psicotica almeno una volta, il 25,9 nel corso dell’ultimo anno: di questi l’86 per cento ha utilizzato una sola droga, il 14 due o più sostanze (i cosiddetti policonsumatori). La sostanza più comune è la cannabis, seguita dalla cannabis sintetica, cocaina, stimolanti quali anfetamina ed ecstasy, eroina e allucinogeni.
Due i dati emergenti: l’aumento del numero degli adolescenti che ricorrono alle droghe e l’abbassamento dell’età, anche 11 anni, di coloro che decidono di “provare” l’esperienza. L’Istat indica in 2 milioni la platea di giovani, tra i 18 e i 34 anni, che vivono condizioni di disagio, familiare e sociale. Una minoranza dopo i 14 anni, il 40 per cento, dichiara uno stato di benessere. Puglia e Salento non fanno eccezione. La ricerca A.Ma.Re.D punta a risultati dettagliati per finalizzare gli interventi educativi, sociali e se necessario di terapia.