La vittima riportò la frattura dell'orbita e dell'osso temporale sinistro
Un brutale pestaggio a sfondo sessista. Un 43enne, un artista salentino, è stato picchiato a sangue perché gay. In cinque contro uno. Ed ora il branco è accusato di tentato omicidio.
Il pm Luigi Mastroniani ha chiuso l’inchiesta sulla violenta aggressione avvenuta l’estate scorsa. E ai presunti componenti del branco è stata formalizzata l'accusa di tentato omicidio in concorso, “aggravato dal aver commesso il fatto per motivi abietti consistiti nel percuotere la vittima e discriminarla in ragione del suo orientamento sessuale”. Non solo, poiché viene contestata anche l'aggravante di aver agito con crudeltà. Risultano indagati quattro turisti milanesi, di età compresa tra i 20 ed i 24 anni e un giovane di Trepuzzi, di 26 anni. La “persona offesa” è invece un 43enne.
I fatti si sono verificati il 10 agosto, durante la Notte di San Lorenzo, fuori da un noto locale di Santa Cesarea Terme. L’aggressione è avvenuta nei pressi del parcheggio, dove sostava una macchina con lo sportello aperto, dentro la quale giaceva una persona. Secondo l'accusa, uno dei cinque giovani, avrebbe colpito il 43enne, con un pugno all'occhio sinistro, facendolo cadere a terra. Non solo, poiché i ragazzi avrebbero cominciato ad insultarlo con offese omofobe, continuando a percuoterlo con calci e pugni. La vittima sarebbe stata anche afferrata per l'orecchio e trascinata per diversi metri. L'uomo sarebbe però riuscito a fuggire ed a chiedere aiuto ad un gruppo di ragazzi che transitavano in macchina. Mentre ciò avveniva, il branco sarebbe ricomparso e un componente, gli avrebbe detto: «Cosa fai. Racconti cosa ti abbiamo fatto?». E avrebbero ricominciato a picchiarlo selvaggiamente. Giunto in ospedale, gli sono state riscontrate una profonda ferita sotto l'orecchio ed un trauma facciale.
Nel frattempo, la vicenda avrebbe avuto ulteriori sviluppi. Il giovane che giaceva nella macchina del parcheggio, si sarebbe messo alla guida dell'auto, andando però a sbattere contro la scalinata di una villa. Successivamente sarebbero intervenuti i carabinieri della Stazione di Poggiardo e da lì sarebbero iniziate le indagini.
I fatti sono stati ricostruita anche dalla presunta vittima, che nei mesi scorsi ha depositato una denuncia. Questi sostiene che voleva soltanto soccorrere il giovane disteso in macchina, poiché versava in uno stato di semi incoscienza. Pochi istanti dopo, sarebbe stato picchiato e insultato con offese omofobe dagli amici. Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dall'avvocato Michele Palazzo e potranno nei prossimi venti giorni, chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive. La vittima del pestaggio è difesa dall'avvocato Michelangelo Gorgoni.