Bocciate 75% domande PSR e mai pagate le ammesse
La burocrazia ruba in Puglia fino a 120 giorni all’anno al lavoro nelle aziende agricole ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa, con il 75% delle domande di finanziamento del PSR per i giovani in agricoltura bocciate e tra l’altro non è stata pagata neppure una di quelle ammesse E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti All’1 gennaio 2020 sull’utilizzo delle risorse comunitarie relative ai Piani di Sviluppo Rurale (Psr) del periodo 2014-2020 in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal. Ma anche per quanto riguarda le domande presentate e ammesse a finanziamento solo poco più della metà (55%) - denuncia la Coldiretti - è stata effettivamente pagata, con le conseguenti difficoltà per chi ha già effettuato gli investimenti e rischia ora di trovarsi “scoperto” dal punto di vista finanziario.
“E’ stata un fallimento la gestione del PSR Puglia sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione dell’Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 sono state ammesse all’istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. La Puglia è l’unica Regione d’Italia a non aver rispettato l’obbligo di spesa comunitaria dei fondi PSR al 31 dicembre 2019”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che – sostiene la Coldiretti – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.
“Occorre creare le condizioni per realizzare il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne”, ha detto Benedetta Liberace, leader regionale dei Giovani imprenditori di Coldiretti, dando lustro al grande sforzo creativo e di innovazione dei giovani agricoltori pugliesi in occasione della premiazione dei geni contadini da Oscar che “in solitudine, senza l’aiuto di finanziamenti e sostegni regionali, stanno rivoluzionando la vita e il lavoro nelle campagne – ha aggiunto Liberace - con la passione, la fierezza e la lungimiranza di chi ha scelto un percorso lavorativo in agricoltura patriottico e complesso, dove non manca il sacrificio, ma abbondano anche le soddisfazioni”.
L’avanzamento della spesa del PSR Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3% - conclude Coldiretti Puglia – è un dato che si traduce in lavoro negato per 5000 giovani pugliesi, a cui è stato spento il sogno di diventare agricoltori per colpa della macchina burocratica in avaria dell’Assessorato all’Agricoltura regionale, a causa dei ritardi e di un sistema in cortocircuito che ha bloccato i progetti di insediamento nelle campagne previsti dal Piano di Sviluppo Rurale.