Il consigliere regionale Luigi Morgante raccoglie le proteste di genitori e corpo docente dell’istituto comprensivo “Don Bosco” e chiede l’audizione dell’assessore regionale Leo in VI Commissione
«Incomprensibili le scelte legate al piano regionale di dimensionamento scolastico».
Il consigliere regionale Luigi Morgante raccoglie le proteste di genitori e corpo docente dell’istituto comprensivo “Don Bosco” e chiede l’audizione dell’assessore regionale Leo in VI Commissione.
«Il 30 dicembre scorso è stata approvata dalla giunta regionale una delibera che disattende i principi e le linee guida che pure l’avrebbero dovuta ispirare, e penalizza e mortifica profondamente due territori e comunità, secondo logiche incomprensibili» afferma Morgante, componente della VI Commissione, che ha chiesto al presidente della stessa, Domenico Santorsola, l’audizione in tempi serrati dell’assessore all’Istruzione Sebastiano Leo e del direttore di Dipartimento Michele Laforgia.
Due sono i casi sollevati da Morgante: sono quelli relativi all’istituto comprensivo “Don Bosco” di Manduria e all’I.I.S.S. “Bellisario” di Ginosa. In particolare, il consigliere chiede di conoscere le motivazioni che hanno indotto la giunta ad accorpare l’istituto “Don Bosco” di Manduria con il “Morleo” di Avetrana, con l’indicazione, “politica”, della sede di dirigenza in quest’ultima, nonostante la presenza di un numero maggiore di alunni della scuola manduriana.
«L’Ufficio Scolastico Regionale ha chiaramente indicato che, in caso di accorpamento tra diverse scuole e istituti, la sede della dirigenza va mantenuta in quello che presenta un maggior numero di alunni - nel caso specifico il “Don Bosco” di Manduria. Un criterio che è stato ignorato e calpestato.
E ancora Morgante vorrebbe conoscere le motivazioni dell’accorpamento dell’ I.I.S.S. “M. Bellisario” e “G. M. Sforza” di Ginosa all’ I.S.M. “Perrone” di Castellaneta. L’istituto Bellisario, nei precedenti anni scolastici, ha infatti sempre superato i 600 alunni.