Ad aggravare la situazione, i magazzini che normalmente comprano legna stanno bloccando l’acquisto di prodotto per eccesso di quantitativo sul mercato
Solo con gli espianti agevolati dalla sottomisura 5.2 del PSR si genereranno 1,3 milioni di quintali di legna, con il Salento che rischia di divenire una enorme legnaia se non saranno attivati tutti gli strumenti, anche attraverso accordi tra regioni limitrofe, per smaltire i ceppi legnosi.
“Al momento sono stati liquidati solo 3milioni di euro per la sottomisura 5.2 per l’espianto e il reimpianto delle specie resistenti di olivo, ma quando avranno il via libera tutte le aziende agricole che hanno presentato regolare domanda e sono state ammesse a finanziamento, l’espianto genererà milioni di quintali di legna che oggi già non riescono più a trovare mercato con i prezzi in caduta libera. Ad aggravare la situazione, i magazzini che normalmente comprano legna stanno bloccando l’acquisto di prodotto per eccesso di quantitativo sul mercato”, segnala con forza Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“I ceppi di quello che resta degli ulivi secchi a causa della Xylella fastidiosa sono bucati e di qualità tale per cui non è immaginabile alcuna forma di riutilizzo. Il contrasto alla Xylella dovrebbe essere un’assoluta priorità per il governo regionale – insiste Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - perché parliamo di una piaga terribile che ha messo in grave crisi la più grande fabbrica green della Puglia. E’ necessario un Piano olivicolo nazionale 2.0, servono investimenti per rilanciare il comparto, bisogna programmare, semplificare, ridare libertà d’impresa ad olivicoltori e frantoiani, fare più ricerca, migliorare il monitoraggio, contrastare le contraffazioni, diminuire i punti di ingresso delle piante provenienti dagli altri Paesi. Dobbiamo salvare e ridare prospettive di futuro al Salento”, conclude Cantele.