Questo saggio, di agevole e scorrevole lettura, rappresenta un ulteriore contributo alla conoscenza di Maruggio
In questo saggio di storia religiosa, Cosimo Demitri si sofferma sulla presenza degli Agostiniani a Maruggio, dal 1580 al 1652, epoca di soppressione, per bolla pontificia, di molti piccoli conventi religiosi.
Della Loro sede non è è più traccia alcuna. Il convento, ubicato ad est della Terra Murata, sotto l’attuale piazza Madonna della Croce, “… era da considerare fra i parva loca degli insediamenti agostiniani, poiché il numero dei religiosi oscillava da due a quattro unità, salvo qualche deroga. Il comprensorio della fabbrica, oltre alla chiesa, fu dedicato a San Nicola da Tolentino e comprendeva tre cameroni al piano terra e due camere al piano di sopra”.
Come afferma l’autore, la presenza degli Agostiniani favorì alcune vocazioni locali, tra cui quella di Fra Nicolò Viti, di cui il Demitri illustra l’attività letteraria fatta di tragedie e drammi sacri.
Vissuto tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà del secolo successivo, questo sacerdote-letterato si colloca in un’epoca di “progressiva acculturazione religiosa”, epoca in cui il paese di Maruggio era tutt’altro che analfabeta, abitato da “famiglie nobili, di dottori in Medicina e in Legge”, con abitanti capaci di leggere e scrivere e figli mandati a scuola fin da piccola età.
Rappresenta, questo saggio (di agevole e scorrevole lettura(, un ulteriore contributo alla conoscenza di Maruggio, aggiungendosi alla oramai vasta bibliografia dell’autore (puntualmente annotata nelle ultime pagine del volumetto), in cui si evidenzia la particolare predisposizione del Demitri verso la ricerca (svolta sempre con appassionato impegno) ed il suo profondo legame con il territorio e la comunità di appartenenza.
Paride Tarentini