«Non avete paura del virus, avete paura dell’ignoto»
Dopo aviaria, SARS e febbre suina, ci risiamo con la psicosi collettiva.
Per darvi un’idea del panico ingiustificato, in una farmacia sono state vendute 136 mascherine negli ultimi 3-4 giorni, quando se ne vendevano normalmente 10 all'anno.
Non avete paura del virus, avete paura dell’ignoto. È questo che vi terrorizza, perché se ci basassimo sui dati dovremmo avere paura tutti i giorni e tutti gli anni.
- Le mascherine non servono a nulla. Zero.
Al limite possono proteggere gli altri da voi, ma non voi dagli altri. Se servissero avremmo già trovato l'arma contro l'epidemia.
In realtà a qualcosa servono: a limitare il contagio da influenza stagionale, visto che siamo nel periodo di picco.
Per la ragione sbagliata, potreste stare facendo qualcosa di utile.
- Ad oggi si sono ammalati di influenza 3.451.000 persone solo in Italia, che si tradurranno nei soliti, tragici 5000 morti (228 solo la settimana scorsa).
Il vaccino c’è, ma non lo fate, nonostante possiate usarlo per prevenire una strage silenziosa che avviene ogni anno, con, ad esempio, attacchi cardiaci che crescono del 30% per colpa di un virus che potreste combattere.
Tre milioni di persone a letto e siamo qui a guardare due cinesi in un albergo a Roma.
- C’è un virus che ancora oggi nel mondo contagia centinaia di migliaia di persone e fatto 110'000 morti nel 2017.
Nel 2017, non nel medioevo.
È un virus della famiglia dei Paramyxoviridae che va sotto il nome di morbillo, che “tanto l’abbiamo avuto tutti e non è mai morto nessuno”.
Infatti.
Se esistesse un vaccino per il nuovo coronavirus ci sarebbero le file davanti agli ospedali, mentre per quello per il morbillo è stato necessario introdurre l’obbligo perché non voleva più farlo nessuno.
Eppure nel 2018 abbiamo avuto in Italia 5000 casi di morbillo, con i loro evitabilissimi morti.
Se ci fossero oggi 5000 casi di coronavirus in Italia saremmo sotto la legge marziale.
- ‘'è un epidemia, di cui tutti allegramente se ne sbattono, che è invece molto pericolosa: è quella delle polmoniti, sì, però batteriche causate da ceppi resistenti.
A furia di usare antibiotici a caso, questi non servono più a niente e alcuni streptococchi o ceppi di pseudomonas hanno fatto 30.000 morti in Europa solo l’anno scorso. Quanti in Italia? Aprite le orecchie: 11.000, un terzo del totale.
Eppure ve ne preoccupate minimamente? No.
- Quando accostate la nuova epidemia alla Spagnola sappiate che non c’entrano nulla l’una con l’altra. A parte che dal 1918 ad oggi la sanità è migliorata, i due virus sono di famiglie diverse. La spagnola non è un coronavirus ma - guarda un po' - un virus dell’influenza.
Inoltre la spagnola, come dice il nome, ha avuto origine in Europa, il coronavirus ha il suo epicentro a 6-7000 km da qui.
- Il coronavirus ha un R0 circa di 2.5, il che vuol dire che ogni malato può contagiare 2-3 persone, dato comparabile a quello dell’influenza. E non basta vedere un cinese da lontano ma serve stare a contatto piuttosto stretto con un malato.
Per darvi un’idea della contagiosità: l’R0 della parotite arriva fino a 10, quella del morbillo a 18.
La malaria ha un R0 anche di 100 essendo trasmessa dalle zanzare.
- Che c’entrano le zanzare? C’entrano perché ogni anno importiamo qualche centinaio di casi di Zika, West Nile e Chikungunya che sono trasmessi dalle punture, con qualche piccolo focolaio epidemico.
Frega qualcosa a qualcuno? Of course, not.
Tutto questo per dirvi cosa?
Che il panico è ingiustificato, e che se si affronta il problema in modo razionale ci si accorge che non siamo sull'orlo dell'apocalisse, non più che in un gennaio qualsiasi.
Fidatevi dei professionisti e piantatela di diffondere bufale su WhatsApp e su Facebook.
E se dovete mettere una maschera, usatene una idratante che almeno vi lascia la pelle più morbida.
Oppure mettetene una bella davvero ché tra poco è carnevale.