«Sono più sereno: ho dalla mia parte tutto il Pd»
Non si aspettava di dover stappare lo spumante di fine anno con un velo di amarezza. Il 2008 è stato un anno importante per la sua Amministrazione. Ricco di traguardi, anche importanti, tagliati. E di cantieri, per svariati milioni di euro, aperti.
Poi lo strappo di Piero Raimondo, uno dei consiglieri più attenti e più scrupolosi nello svolgimento del mandato elettorale, dal resto della maggioranza. Non improvviso: di voci ne circolavano tante. Sicuramente duro. Almeno per la spigolosità di qualche aggettivo utilizzato nell’ufficializzazione del “divorzio”.
Un gesto che ha minato le certezze del sindaco Francesco Massaro. Non, però, la sua serenità.
In un intervista esclusiva rilasciata al nostro portale, il primo cittadino illustra i suoi umori e le sue sensazioni nelle ultime ore dell’anno.
«Non disconosco il problema che ha posto Piero Raimondo: ci mancherebbe altro» afferma il sindaco Massaro. «Dispiace, però, che l’amico Piero abbia posto me come interlocutore per una scelta non mia. La scelta di Stefania Epifani come assessore è stata fatta dal partito. Io ho tergiversato (la lettera risale all’agosto scorso), facendola mia solo ad ottobre. Comprendo pure che qualche rappresentante del partito è stato … trascinato verso quella scelta. Però non si può legare a questa decisione, la cui paternità va ascritta al partito nel quale Raimondo ha sostenuto di voler continuare a militare, una scelta così drastica. Credo di non meritare le accuse così come mi sono state formulate da Piero, consigliere con il quale ho sempre avuto un ottimo rapporto. Non è vero che ho accettato i ricatti. In fin dei conti, anche quando Prudenzano mi ha richiesto l’assessorato, ho deciso di assumere una posizione equidistante fra il partito ed il consigliere, scegliendo, per il posto in giunta, un candidato della lista dello Sdi. Ma non è facile amministrare quando si hanno a disposizione solo 16 consiglieri. Sempre che ad animare gli amministratori sia solo il desiderio di risolvere i problemi della comunità. E’ proprio su questo terreno che vorrei confrontarmi con Piero o con quei consiglieri (o partiti) che hanno ricevuto voti, nell’ultima campagna elettorale, perché Massaro era il candidato a sindaco e che, al tempo stesso, hanno portato consensi alla coalizione».
Non ci sembra sbagliato ritenere, quello attuale, il momento più difficile del cammino amministrativo della giunta-Massaro.
«Ma c’è un importante elemento di novità rispetto al passato» ribatte il primo cittadino. «Ora ho, con me, il partito: sia il segretario provinciale Pentassuglia (che è venuto due volte a Manduria in una settimana e che potrebbe ritornare venerdì), sia il segretario comunale Della Rocca, sia il resto del Pd, sono fermamente intenzionati a far proseguire questa esperienze positiva, che va valutata positivamente per gli importanti provvedimenti che è riuscita a varare. Non dimentichiamoci che, al mio insediamento, ho trovato una citazione della Italcogim di 4 milioni e 800.000 euro, il Collegio dei Revisori che mi intimava di non impegnare neppure un euro se prima non fossero stati ripianati i debiti fuori bilancio, e debiti irritualmente contratti per tre milioni di euro. Vorrei allora capire chi, fra coloro che mi hanno sostenuto nella campagna elettorale delle ultime Comunali, ha intenzione di mandare a casa l’Amministrazione. Per quale alternativa poi? Vedo in questi ultimi mesi l’Italia dei Valori di Di Pietro che flirta con Forza Italia di Berlusconi: una cosa del genere può accadere solo a Manduria… E poi i Verdi: mi piacerebbe capire quale progetto politico c’è alla base della loro scelta. Fare una coalizione con Rifondazione e Comunisti Italiani? E costoro davvero vogliono far cadere questa coalizione, assumendosene le relative responsabilità davanti all’opinione pubblica, per consegnare la città al centrodestra? Non posso credere che chi è partito con me all’inizio della legislatura possa davvero volere questo».
La strada che il Pd ora percorrerà è quella del dialogo a 360 gradi.
«Io non riesco a vedere elementi di novità rispetto al passato o di rottura definitiva. Ho letto l’intervista al rappresentante dei Verdi, Gregorio Perrucci. Alla fine, cosa rimprovera all’Amministrazione? Si torna a battere sempre il tasto della chiusura della scuola media “Frank”. Di certo, in quella vicenda, ammetto un unico errore: vi fu un difetto nella comunicazione con la città. Però le condizioni non mi concedevano alternative. In quella struttura il riscaldamento nelle aule poteva essere garantito solo con le stufette elettriche. Ma l’intera struttura non era a norma. Per non dire della palestra: era un campo di basket all’aperto senza canestri. In più la struttura non era comunale. Cosa avrei dovuto fare? Tenendo conto che il preside di allora mi aveva più volte sollecitato, attraverso delle missive, la messa a norma della struttura. Abbiamo avuto difficoltà quest’anno a motivare la deroga che abbiamo richiesto per la “Fermi”, che ha meno di 500 iscritti. Come avremmo potuto giustificare ancora l’apertura della “Frank” in quelle condizioni? Invece i Verdi dimenticano le tante battaglie che abbiamo condotto, anche insieme, nel settore dell’ambiente. Insieme siamo riusciti a sventare la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione a Manduria. Insieme abbiamo evitato (perché ormai credo che possiamo stare tutti tranquilli) che si procedesse alla dissalazione delle acque del Chidro. Insieme siamo riusciti ad ottenere che il depuratore consortile non scaricasse le acque trattate in battigia, bensì, attraverso una condotta sottomarina, al largo. Ed è probabile che, attraverso l’Area Vasta, si possa ulteriormente migliorare il progetto, utilizzando le acque per l’irrigazione. Per la prima volta a Manduria parte una vera raccolta differenziata. Non sono battaglie a favore dell’ambiente che abbiamo portato avanti con successo?
Si ritorna però sempre a battere quel tasto, anche se la città credo che abbia ben metabolizzato la scelta della chiusura della “Frank”. Anche Piero Raimondo ha ricordato quell’episodio. Cosa avrei dovuto dire all’amico Piero? Che all’epoca la relazione sulla chiusura della scuola arrivo dai due assessori Ds (Mimmo Brunetti e Gregorio Dinoi) e che proprio lui era il capogruppo dei Ds in quell’epoca? A me non va però di scendere a queste polemiche politiche di basso rango. All’obiezione di Piero rispondo che io avevo ed ho una politica a sostegno della rete scolastica. Stiamo cambiando gli infissi in tutti i circoli didattici. Ora cambieremo i lastrici solari al “Borsellino”. Stiamo cioè mettendo tutte le strutture a norma.. Se ci fosse stata ancora la “Frank” in quella struttura, avremmo rischiato di polverizzare ancor di più le risorse».
Quindi?
«Non mi pare una crisi insanabile» afferma il dott. Massaro, ribadendo la sua fiducia e la sua serenità. «Occorre dialogare e ritrovare, insieme, le soluzioni. Ascoltando le ragioni degli uni e quelle degli altri. In questa direzione sono certo che si spenderà il partito, che ha fiducia in me. Magari, come ha detto qualcuno, ridando onore alla politica. Ma quell’onore, alla politica, dovremmo ridarlo tutti quanti. Non solo l’Amministrazione, che sta facendo tantissimo: e riconoscimenti, in tal senso, sono giunti, nell’ultima seduta del Consiglio, anche dai consiglieri di minoranza Perrone e Massari. L’onore, alla politica, lo si può restituire solo se si mettono da parte polemiche e posizioni preconcette, ponendo come priorità i problemi della città».
A poche ore dal 2009 Francesco Massaro rivolge gli auguri alla città.
«Auguro a tutti i concittadini un anno di serenità, di salute e di felicità»