Palle verdi, alghe rosse e foglie nere: il consorzio di gestione invita a conoscere quanto di vegetale sta nei fondali e arriva sulle spiagge
Palle verdi, alghe rosse e foglie nere non sono rifiuti, ma gioielli della flora marina. Torre Guaceto e i tanti organismi che ogni giorno il mare dona alla riserva.
Chiunque frequenti le spiagge dell’Area Marina Protetta - si legge in una nota - lo sa che può capitare di imbattersi in palle verdi, alghe rosse e foglie nere. Le prime, dette “borse di mare”, sono alghe che popolano i fondali rocciosi ben illuminati del mare Mediterraneo. Nello stadio giovanile, è gonfia e ricoperta di una leggera peluria, poi, quando giunge a riva sospinta dal moto ondoso, tende ad appiattirsi. Le alghe rosse, invece, sono specie vegetali che sopportano facilmente condizioni di scarsa illuminazione e che, quindi, crescono in maniera preponderante sul coralligeno, perciò a Torre Guaceto le si vedono dai 25 metri di profondità in poi. Le foglie nere, infine, le si possono notare ammucchiate in grandi masse sul bagnasciuga: non sono alghe, bensì foglie di una pianta marina, la posidonia, e si estendono sui fondali sabbiosi, costituendo uno degli habitat più importanti del Mediterraneo». «Caratterizzate da un elevato livello di biodiversità - si aggiunge - le praterie concorrono all’ossigenazione delle acque, producono grandi biomasse, sostengono i popolamenti ittici e stabilizzano i fondali.
A Torre Guaceto le praterie si estendono per 820 ettari e sono particolarmente rigogliose grazie alla governance condotta dal Consorzio gestore con l’obiettivo di una massima riduzione dell’impatto antropico sul mare. La posidonia, del resto, cresce solo negli ambienti marini “puliti”. I resti delle foglie e degli apparati radicali morti della posidonia, quando si staccano dal corpo principale, arrivano sino alle spiagge, andando ad accumularsi a riva ed anche qui giocano un ruolo ecologico importante, ma questa volta, contro l’erosione costiera, per la colonizzazione vegetale e la formazione delle dune. Quindi, quanto di vegetale arriva sulle spiagge è un gioiello della natura, un dono del mare».