Il presidente Palmisano: «Non mi fermo: ricorrerò al Collegio di Garanzia»
La Corte Federale di Appello ha respinto il ricorso del Manduria.
Le speranze di recuperare il punto perso con la penalizzazione inflitta al club biancoverde un paio di mesi fa (sempre per episodi legati a presunti illeciti sportivi di diversi campionati fa, quando al timone del calcio messapico vi era un’altra società), è stata mortificata dalla Corte Federale di Appello, che ha confermato la sentenza di primo grado.
«Non mi fermo qui» la promessa del presidente Elio Palmisano mentre era di ritorno da Roma insieme all’avvocato Giulio Destratis. «Per noi si tratta di una ingiustizia. Attenderemo le motivazioni e poi ricorreremo al Collegio di Garanzia».
Sul pronunciamento della Corte Federale si esprime anche l’avv. Giulio Destratis.
«Resto dell’idea che infliggere una sanzione del genere sulla base di un’unica intercettazione di neppure un minuto è del tutto assurdo».
Il Manduria, poi, continua a lamentare i torti arbitrali. L’ultimo della serie è il fallo di mani (evidente dalla foto che pubblichiamo a corredo dell’articolo) che l’arbitro toscano di domenica scorsa non ha punito.
«Ci sono situazioni poco chiare, poco limpide. Che ci hanno fatto arrabbiare in passato e continuano a darci molto fastidio» è riportato nella pagina Fb del Manduria. «Con eleganza abbiamo silenziosamente manifestato il nostro disappunto per l’accanimento estivo della Federazione nei confronti dell’Ug Manduria, riproposto sistematicamente qualche settimana fa.
Domenica, per l’ennesima volta, abbiamo assistito ad uno scempio arbitrale nei nostri confronti. In questo caso ci sono immagini chiare, limpide, che testimoniano l’errore, anzi, l’orrore, nel match contro l’Ostuni. Forse è arrivato il momento di dire basta con questo scempio.
Abbiamo pagato fin troppo».