I test sui cinque positivi sono stati effettuati ieri: si tratterebbe di 4 persone di San Marco in Lamis e uno di San Nicandro Garganico, ricoverato a San Giovanni Rotondo
In Puglia salgono a 14 i casi accertati di positività all’infezione provocata dal Coronavirus, compreso il 75enne morto nel foggiano. Lo comunica il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
I nuovi cinque pazienti di oggi sono tutti della provincia di Foggia, quattro hanno avuto contatti stretti col 75enne morto a San Marco il Lamis; il quinto è un professore di San Nicandro Garganico ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di San Giovanni Rotondo. Il pronto soccorso dello stesso ospedale è stato chiuso stamane per consentire la sanificazione ed poi riaperto. Dei 14 pazienti complessivi, cinque sono ricoverati. Altri 4 test sono in corso presso il laboratorio regionale di riferimento del Policlinico di Bari.
I test sui cinque positivi sono stati effettuati ieri: si tratterebbe di 4 persone di San Marco in Lamis e uno di San Nicandro Garganico, ricoverato a San Giovanni Rotondo.
Le condizioni dell’uomo, informa il sindaco di San Giovanni Rotondo, Michele Crisetti, sarebbero piuttosto delicate. «Tutto il personale medico-sanitario e i parenti entrati in contatto con il contagiato sono stati messi in quarantena al fine di circoscrivere la diffusione del virus», ha detto. Il sindaco del paese di origine dell’uomo, San Nicandro Graganico questa mattina, una volta appreso del contagio aveva disposto la chiusura delle scuole per consentire la sanificazione. Anche il pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni Rotondo è stato chiuso temporaneamente per la sanificazione.
Era stato qualche giorno tra fine gennaio e gli inizi di febbraio a Cremona, in Lombardia, l’uomo di 75 anni morto il 27 febbraio scorso a San Marco in Lamis nel Foggiano. Il risultato del test che ha rilevato la positività all’infezione da coronavirus si è avuto solo dopo che il funerale era stato celebrato e per questo oltre che per i parenti stretti, si teme che anche chi ha fatto loro le condoglianze possa essere stato contagiato.
Da fonti dell’amministrazione è stato possibile ricostruire tutto il percorso compiuto dal 75enne pensionato dell’ufficio economato dell’Asl di Foggia. L’uomo, dopo il soggiorno in Lombardia, è tornato a San Marco in Lamis il 16 febbraio. Avrebbe comunicato subito al medico curante di essere stato nelle zona a rischio contagio e dopo il suo arrivo ha avvertito i primi malori: senso di spossatezza e inappetenza e qualche linea di febbre. E’ poi morto in casa la sera del 27 e l'indomani il corpo è stato portato all’ospedale di San Severo (Foggia) e successivamente nella sala mortuaria a San Marco in Lamis. Così ieri pomeriggio, poche ore prima che si conoscesse l'esito del test, sono stati celebrati i funerali nella chiesa «La Collegiata» di San Marco in Lamis. Da indiscrezioni si apprende che il contagio sarebbe avvenuto su quattro persone vicine alla vittima.