Un inno all’ottimismo che è pronunciato da chi ha vissuto, in prima persona, la sofferenza e il timore derivante dal contagio del Coronavirus
«Andrà tutto bene!».
Un inno all’ottimismo che è pronunciato da chi ha vissuto, in prima persona, la sofferenza e il timore derivante dal contagio del Coronavirus. Nel contempo, ha dovuto anche subire l’onta di essere ingiustamente additato come un “irresponsabile untore”: un fiume di offese e contumelie gratuite.
Massimo, l’operaio 43enne di Trullo di Mare, ha invece spiegato, sin dal primo giorno, di essersi sempre attenuto alle indicazioni degli operatori sanitari: sia quando si è recato in Lombardia, sia quando è ripartito, sia quando è arrivato nella sua abitazione di Trullo di Mare.
L’altro ieri il suo incubo è finito: è stato dimesso dall’ospedale “Moscati” di Taranto, ma continuerà ugualmente la quarantena nella propria abitazione. Sta fisicamente bene, non accusa sintomi, ma è meglio essere prudenti.
Il primo gesto, non appena ha messo piedi nella sua abitazione, è stato quello di ringraziare amministratori, parenti e amici che gli hanno fatto sempre sentire la vicinanza, la solidarietà e il calore umano, “propellente” fondamentale per superare momenti difficili come quello vissuto da Massimo.
«Avverto il bisogno di ringraziarvi tutti» le parole di Massimo. «In primis il dott. Giuseppe Turco, il nostro sindaco Michele Schifone e tutti i suoi collaboratori che si sono spesi per la mia famiglia, come Mirella Massaro e Leonardo Caputo. A questi si aggiungono i ragazzi delle associazioni che hanno fornito sicuramente un contributo importante come calore umano e come sostegno personale alla mia famiglia. Mi riferisco a coloro che hanno avuto in cura i miei cuccioli (che sarebbero sicuramente morti di fame), ovvero gli attivisti dell’associazione “I randagi di Pluto” (Amalia, Olimpia e tanti altri). Poi ancora gli attivisti dell’associazione “Torre Ovo & Friends”, nella persona di Viviana e Gianfranco: mi hanno “abbracciato” come un fratello, sostenendomi in tutto».
Massimo saluta e ringrazia anche i tanti operatori sanitari con cui ha avuto contatti in queste due lunghissime settimane (Stefania, Romina, Federica, Ages, Luigi, Maria Grazia, Alessandro, Angelo, Anna, Maria Mario) e i colleghi di lavoro.
«Ho definito “leoni” gli abitanti di Torricella, che purtroppo hanno vissuto con me questa situazione. Si è chiarito tutto, ma anche quando non si sapeva bene come fossero andate le cose, i torricellesi, conoscendomi, hanno creduto in me: a voi va un doppio “grazie”. Un plauso anche a tutte le forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile), che sono in prima fila, insieme al personale sanitario, nella lotta contro questo virus».
Poi, in conclusione, l’ottimismo per il futuro.
«Auguro a tutti coloro che stanno lottando contro questo male di avere la mia stessa sorte: di superarlo brillantemente.
Voglio concludere con l’unica cosa che mi sento di dire ora a tutti. E’ ciò che mi auguro e che è diventato una sorta di inno per tutti gli italiani: tutto andrà bene! Spero di potervi presto abbracciare tutti, uno ad uno».