La proposta: riaprire l’ospedale di Grottaglie, trasformare quello di Manduria a “ospedale di primo livello”, potenziare le strutture di Massafra e Mottola
«La drammatica emergenza determinata dal Covid-19 sta mettendo a durissima prova la sanità nazionale e regionale, costrette a risposte immediate per garantire la tenuta del sistema e scongiurarne il collasso. In quest’ottica» afferma il consigliere regionale Luigi Morgante, «sono arrivate dal governo risorse straordinarie e soprattutto l’opportunità di nuove assunzioni e investimenti nell’immediato, in deroga ai rigidi parametri imposti dal DM n. 70/2015.
La provincia di Taranto al momento presenta un numero di contagi più contenuto rispetto ad altre, ma la presenza dello stabilimento ex Ilva (oggi Arcelor Mittal) e l'elevato numero di malati oncologici e con problemi alle vie respiratorie per via dell'inquinamento ambientale, la rende potenzialmente sovraesposta. Per questo, senza voler fare polemiche gratuite ma con spirito costruttivo e nell'interesse della comunità, chiedo al presidente Michele Emiliano se il drammatico momento non fornisca l'occasione per riorganizzare la sanità pubblica in provincia di Taranto, rivedendo il Piano di riordino ospedaliero che appare oggi inadatto e superato dagli eventi, attraverso la riapertura dell’ospedale San Marco di Grottaglie, importante riferimento per una vasta comunità, il salto del Giannuzzi di Manduria da ospedale di base a primo livello, il potenziamento delle strutture di Massafra e Mottola.
In un momento in cui tutti gli sforzi sono concentrati nella battaglia contro il coronavirus, ritengo importante anche riconsiderare l'intero contesto, alla luce degli spiragli apertisi e delle criticità latenti».