domenica 24 novembre 2024


20/03/2020 10:26:52 - Salento - Attualità

L’uomo disponeva di un solo computer, ma che serve al figlio per seguire le lezioni on line. Rischiava, pertanto, di perdere il lavoro

Questi giorni legati all’emergenza (e alla paura) per il Coronavirus, in cui la fragilità umana e la vulnerabilità delle nostre vite è messa a dura prova, ci regalano, però, momenti e per fortuna non pochi, nei quali solidarietà e vicinanza ci ridanno un briciolo di speranza.  Uno dei tanti gesti di solidarietà che arriva in un momento cruciale è accaduto a Ceglie Messapica dove un semplice ma significativo post sul social network Facebook si è trasformato in un atto d’amicizia e di sostegno in un’emergenza che non è solo sanitaria ma investe, anche, il lavoro.

La storia è quella di Maurizio D’Aversa, impiegato in un call center e papà di due adolescenti, che il Covid-19 ha costretto come tanti lavoratori a rimanere a casa e ad adottare il metodo “smart working”. Maurizio, però non ha un Pc a disposizione perché la sua situazione di lavoratore precario non gli consente di fare questo acquisto. O meglio, in famiglia ce n’è solo uno, quello del figlio Giuseppe, 16 anni, al terzo anno di liceo scientifico che, pur di non far rischiare il posto e lo stipendio al papà, ha rinunciato a seguire le lezioni on line per dargli il computer e permettergli di lavorare. Un gesto di amore di un figlio verso il padre che Maurizio ha voluto affidare ad un lungo post sul suo profilo che terminava cosi: ”Non è che io avessi bisogno di questa vicenda per capire quanto è grande il cuore di mio figlio Giuseppe però vi posso garantire che non è proprio scontato che un ragazzo di 16 anni possa fare un gesto del genere. Ti adoro amore più di ogni cosa al mondo”.

Un post che ha raccolto decine di commenti ma che ha regalato a Maurizio e a tutti un risvolto ancora più emozionante: “L’altro giorno mi sono permesso di fare un post su Facebook per sottolineare solo ed esclusivamente il bellissimo gesto di mio figlio – racconta Maurizio - oggi pomeriggio (ieri per chi legge) mi chiama Martino e mi chiede di scendere, lo aspetto davanti al portone e lo vedo arrivare con una busta grande e mi dice: “Maurizio prendilo come un regalo da parte dei componenti di ‘Camminando Camminando’. Non sono riuscito a trattenere le lacrime”.

Martino Gioia è l’ideatore di questo gruppo di walkers nato nella città messapica un anno e mezzo fa: giovani, maturi, soli, in coppia, in famiglia, atletici, avventurosi o comodoni, con il labrador Zoe a fare da mascotte. Un po' per mantenersi in forma, un po' per ritrovarsi. Camminare e rallentare i ritmi frenetici delle diverse vite per dialogare e ascoltare, condividere la fatica del percorso o semplicemente per trovare un amico. Il gruppo in questi mesi è cresciuto fino a diventare una grande famiglia e sposare tante attività di solidarietà ma continuerà, si spera presto, ad accogliere quanti vorranno condividere un’oretta di passeggiata in spensieratezza, l’appuntamento ( post emergenza) è sempre alle ore 20 davanti da Picculino! https://www.facebook.com/pages/category/Personal-Blog/Camminando-Camminando-258738121429362/

 

Articolo tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno”











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