L’intervento dell’associazione di volontariato “Fiordiloto”
In questi giorni di pandemia, mentre siamo chiusi in casa per evitare il propagarsi del contagio, continua a circolare un virus in azione da anni e per il quale sinora non vi è cura: la violenza domestica.
«Maria (nome di fantasia) mi chiede di rendere pubblica la sua storia, per essere di esempio a tutte le vittime che in questo periodo sono chiuse in casa con i propri mariti o figli violenti, che non possono chiedere aiuto perché sorvegliate a vista» afferma Franca Rizzo, presidente dell’associazione di volontariato “Fiordiloto”.
«Abbiamo incontrato Maria nel corso di una iniziativa organizzata dalla nostra associazione. Si è avvicinata per farci i complimenti, ma si è capito subito che qualcosa la turbava: i suoi occhi parlavano chiaro. Mi ha stretto forte la mano, mi ha ringraziato per ciò che facciamo per le donne.
Non riuscivo a dimenticare quegli occhi pieni di paura e sofferenza. Sono andata a trovarla con una scusa. Lì ho capito che i miei sospetti erano fondati: subiva violenza. Sono riuscita a farla aprire completamente, ma aveva paura per se stessa e per i propri figli di 6 e 10 anni.
Finalmente un giorno mi arriva un messaggio: “Ciao Franca, le tue parole mi hanno fatto riflettere molto, i miei figli non devono crescere nella violenza ed io ho il diritto di essere felice, grazie per la pazienza e la dedizione, siete il top”.
Maria finalmente si decide a lasciare suo marito e a denunciare. Ci siamo incontrate dai Carabinieri, che da subito si sono attivati con le procedure di rito e hanno aiutato lei e i suoi figli.
Dopo un percorso psicologico in un luogo sicuro per un po' di tempo, è rinata ed è felice insieme ai suoi piccoli.
Maria ora aiuta le vittime di violenza e grida a gran voce..
Denunciate! Ricordate che non è colpa vostra perché se vi picchia non vi ama.
Auguriamo a Maria e ai suoi figli un percorso di vita meraviglioso».