C’è indubbiamente confusione: dopo il passaggio dell’orario di chiusura dalle 18 alle 19, oggi la chiusura non è più regolamentata
Il Comune di Manduria revoca le due precedenti ordinanze adottate per il contenimento dell’emergenza epidemiologica e non stabilisce chiaramente i nuovi orari di apertura e chiusura delle attività commerciali che rientrano nelle tipologie di prima necessità indicate nei precedenti D.P.C.M.
Non essendoci alcuna decisione chiara, quindi, e poiché in questa ordinanza, che vi proponiamo, si rinvia «per ciò che attiene gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali di cui agli allegati 1 e 2, a quanto previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020», che però non contiene disposizioni in merito, oggi le attività commerciali che rientrano nelle tipologie di prima necessità (ci riferiamo, in particolare, alle rivendite di generi alimentari), non avrebbero alcuna restrizione sugli orari di chiusura. Ognuno potrebbe insomma abbassare la serranda nell’orario classico, che sarebbe stato in vigore se non ci fosse stata la pandemia.
Insomma, si passa dalla prima restrizione (chiusura alle 18), alla concessione di un’ora di apertura in virtù dell’entrata in vigore dell’ora legale (chiusura alle 19), a nessuna indicazione. Almeno sino a martedì, quando necessariamente il Comune di Manduria dovrà emettere una nuova ordinanza, che contenga le disposizioni già annunciare ieri sera dal premier Conte.
Si spera, insomma, che a pagare le conseguenze di questa mancanza di chiarezza non siano, alla fine, gli operatori commerciali, a rischio di sanzioni.
Un’altra legittima domanda. Considerata la revoca delle precedenti due ordinanze, che secondo il Comune erano «disallineate rispetto alle disposizioni del D.P.C.M.», per l’edicolante multato perché stava lavorando nella mattinata di una domenica e, pertanto, violando una di queste due ordinanze, non si prospetta una beffa atroce?
Crediamo che, in questa situazione, l’edicolante avrebbe tantissime possibilità di vincere un eventuale ricorso.
Questo il cuore della nuova ordinanza emessa ieri.
«Ritenuto opportuno, nonostante le indicazioni formulate in seno al C.O.C. nella seduta del 7/3/2020 e le richieste delle associazioni di categoria volte a disciplinare gli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali, ed eseguiti gli opportuni approfondimenti su quanto statuito con la decretazione d’urgenza adottata dal Governo per fronteggiare l’emergenza da COVID – 19, rinviare per ciò che attiene l’apertura e chiusura degli esercizi commerciali, alle statuizioni di cui al D.P.C.M. dell’11/03/2020 ed alla formazione d’urgenza adottata per il contenimento dell’emergenza epidemiologica;
ORDINA
1) di revocare con decorrenza immediata, le ordinanze adottate da questo Ente in materia di emergenza epidemiologica, tra cui l’ordinanza n. 51 del 08/04/2020, rinviando per ciò che attiene gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali di cui agli allegati 1 e 2, a quanto previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020;
2) resta fermo l’obbligo per gli operatori commerciali di adottare tutte le misure idonee al fine di evitare assembramenti (la clientela deve mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro) e per garantire la sicurezza della clientela stessa (uso di mascherine, guanti, prodotti per l’igiene,ecc.);
3) sono fatte salve le disposizioni regionali in materia;
4) sono altresì revocate tutte le disposizioni contenute nelle ordinanze adottate in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica in contrasto con le disposizioni adottate dei D.P.C.M. adottati al riguardo dal Governo».