Riceviamo e pubblichiamo un intervento di precisazione del figlio del cittadino manduriano che, ricoverato ad Acquaviva delle Fonti, è venuto a mancare nella giornata odierna. Per il rispetto della privacy, omettiamo i nomi
«In un momento di profondo dolore, ritengo comunque opportuno e doveroso intervenire per rettificare delle notizie diffuse all’opinione pubblica circa la causa del decesso di mio padre.
Il suo quadro clinico era compromesso da tempo. Già nei mesi scorsi i sanitari avevano disposto il suo ricovero in Rianimazione nel tentativo di ristabilire alcuni dei suoi parametri vitali. E’ seguito un periodo in cui le condizioni di salute sono leggermente migliorate. Nell’ospedale di Manduria è stato sottoposto per ben due volte a tamponi e in entrambi i casi i risultati sono stati negativi.
E’ stato poi trasferito in una clinica di Taranto per cercare di agevolare la fase della riabilitazione e non per la lungodegenza. Terminato questo periodo, durante il quale nessun sintomo si era manifestato, è stato dimesso da questa struttura per un altro presidio sanitario, in cui avrebbe potuto essere assistito, pur consapevoli che non vi erano speranze di miglioramento.
La struttura che ci ha offerto tale disponibilità ha richiesto un nuovo tampone, eseguito il 31 marzo scorso, a cui è risultato positivo, ma continuando ad essere asintomatico.
Il primo aprile scorso è stato tradotto presso l’ospedale “Miulli”, l’unico in grado di garantire la dialisi, terapia alla quale si sottoponeva da quando ricoverato presso la Rianimazione del “Giannuzzi”.
Ad Acquaviva ci hanno sempre testualmente riferito che il Covid 19 era l’ultimo dei problemi di mio padre e che la setticemia in corso ne avrebbe potuto causare la morte in ogni momento. La situazione era compromessa da tempo e nonostante l’impegno dei sanitari della struttura ospedaliera di Acquaviva delle Fonti, le condizioni cliniche di mio padre sono nuovamente peggiorate e, purtroppo, oggi è venuto a mancare.
Tengo, però, a ribadire, per ristabilire la verità, che non è stato affatto il contagio da Covid 19 a determinare la morte di mio padre, legata invece alle gravissime patologie pregresse».