Un bambino speciale, un vero eroe per la forza che riesce a sprigionare, che ha voluto ricambiare l’affetto che riceve, cementando un rapporto profondo
Ha 9 anni, si chiama Sebastian e per l’equipe della Rianimazione dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria è sempre stato molto più di un paziente. Probabilmente una mascotte e, forse, per qualcuno degli operatori sanitari, un “figlio adottato”, tale e tanto è il sentimento che lega loro a questo bambino speciale.
Sebastian, nato con una malattia genetica rara (la Rars 2), ha voluto ricambiare l’affetto e cementare questo rapporto straordinario donando a medici e infermieri della Rianimazione, insieme alla sua famiglia e con il coordinamento della biologa del laboratorio di analisi del “Giannuzzi”, la dott.ssa Antonella D’Andria, dei dispositivi di sicurezza e dei prodotti per l’igiene.
In un reparto del nosocomio in cui, ogni giorno, si incrociano dolore e gioia (quando si superano certi drammi), tantissime storie si intrecciano. Qualcuna ogni tanto esce fuori dalle mura dell’ospedale, raccontata dai diretti interessati. Quella di Sebastian è la storia di un piccolo eroe e di una famiglia esemplare.
Già a due anni ha rischiato di morire. Provvidenziali, in quella circostanza, furono la professionalità e l’impegno dei medici presenti in Rianimazione (in quell’episodio, in particolare, i dottori D’Abramo e Marangiolo). Due anni dopo è una polmonite a mettere in pericolo Sebastian: mentre vomitava, inspirò parte di quel liquido, che intasò i polmoni. La situazione sembrava disperata, ma anche grazie ad un broncoscopio fatto arrivare da Taranto, i medici (il dott. Marangiolo e la dott.ssa Erminio), riuscirono a … ridonare la vita a Sebastian. L’ultima crisi pochi mesi fa, a dicembre. Il piccolo eroe Sebastian ha dovuto prima far ricorso ai sanitari del “Giannuzzi”, quindi, dopo essere stato stabilizzato, il trasferimento prima al reparto di Pediatria dell’ospedale “SS. Annunziata” e, quindi, un periodo di ricovero a Roma.
Anche in questo caso, Sebastian, un lottatore invincibile dentro un corpo all’apparenza esile, ha trionfato ancora sulle malattie subdole. Dopo il rientro a Manduria, il gesto di profonda gratitudine della famiglia (composta da papà Omar Pisconti, da mamma Pierina Dimagli e dalla sorellina Cristiana) verso il personale sanitario della Rianimazione del “Marianna Giannuzzi”. Hanno consegnato dei dispositivi di protezione (preziosissimi in questo momento di pandemia) e tanti prodotti per l’igiene, da utilizzare anche per i pazienti, come forma di ringraziamento per l’abnegazione e la grande competenza dell’equipe della Rianimazione.
Sebastian non può parlare, non può dar sfogo alla propria energia correndo e giocando come tutti i suoi coetanei, ma sa esprimere, con i suoi occhioni, gioia e sentimenti che emozionano e coinvolgono quanti lo conoscono.
Già, lui è un bambino speciale, un vero eroe per la forza che riesce a sprigionare. D’altronde, la vera disabilità è solo quella dell’anima che non comprende… E l’esperienza di questa famiglia ha molto da insegnare a tutti.