Ad annunciarlo il consigliere regionale Giuseppe Turco (che già ad ottobre sollecitò un provvedimento in tal senso) e l’assessore regionale Alfonso Pisicchio, entrambi esponenti di “Senso civico”
Un bando regionale che consentirà ai Comuni di ottenere fondi da utilizzare per recuperare beni confiscati alla mafia da trasformare in immobili da destinare alla collettività.
Ad annunciarlo il consigliere regionale Giuseppe Turco (che già ad ottobre sollecitò un provvedimento in tal senso) e l’assessore regionale Alfonso Pisicchio, entrambi esponenti di “Senso civico”.
«I Comuni non perdano questa opportunità: un bando per recuperare pezzi degradati della città e dall’alto valore simbolico. Perché lì dove c’era il potere e lo sfarzo economico della criminalità, ci sarà spazio solo per idee e progetti sociali su giovani, donne, cultura e sviluppo» l’invito dei due consiglieri regionali.
Soprattutto Manduria dovrebbe cogliere quest’occasione, in quanto la città messapica è il secondo centro della provincia di Taranto (capoluogo compreso), per numero di beni confiscati alla mafia. Il bando è finanziato con 8 milioni di euro di fondi POR Puglia 2014-2020 – Asse IX e prevede un contributo massimo per progetto pari a un milione di euro.
Le proposte progettuali candidabili a finanziamento possono avere diversi ambiti tematici: iniziative per la produzione di beni ed erogazione di servizi in favore delle fasce marginali (es. servizi di cohousing anziani/giovani, inclusione immigrati, disabili, donne e minori vittime di violenza); riutilizzo di fabbricati rurali con annesso terreno per lo svolgimento di attività legate all’agricoltura sociale; recupero funzionale di alloggi da destinare a progetti pilota per percorsi di vita indipendente rivolti a disabili; interventi di cittadinanza sociale; tutela e valorizzazione del territorio; attività di co-working solidale per nuove esperienze autonome e produttive di lavoro.
«Questo avviso - spiegano Pisicchio e Turco - intende favorire percorsi di rigenerazione socio-territoriale attraverso la rifunzionalizzazione di beni confiscati alle mafie, prevedendone la restituzione alle comunità che hanno subito le conseguenze dei comportamenti illeciti derivanti da attività della criminalità organizzata».